Quasi 108mila posti di lavoro in più che si andranno a creare entro la fine di gennaio. Per la precisione sono 107.580 e sono quelli previsti dalle stime Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che confermano anche per il Piemonte una ripresa post pandemica.
Una crescita delle imprese che dà ossigeno anche all'occupazione, dunque, con circa 36.780 contratti programmati dalle imprese piemontesi per il solo mese di novembre 2021. Considerando il trimestre, sono 51.890 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 32.070 in più rispetto all’intervallo novembre 2019 – gennaio 2020.
Difficoltà di assunzione per 4 imprese su 10
Diventa però sempre più elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Secondo Excelsior il fenomeno riguarda il 39% delle aziende piemontesi che vogliono assumere, ma che non trovano i profili adatti. Un fenomeno, secondo gli esperti, imputabile soprattutto a problematiche demografiche e di inefficiente orientamento professionale (la mancanza di candidati per determinati profili e con specifiche esperienze di lavoro).
Le professioni più difficili da reperire in regione a novembre 2021 sono Specialisti della formazione e insegnanti (64 aziende su 100), Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (60 aziende su 100) e Progettisti, ingegneri e professioni assimilate (58 aziende su 100). Per oltre un’azienda su due, infine, appare difficoltoso trovare anche Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili.
Sette assunti su dieci saranno dipendenti, ma 6 a tempo intederminato
Il 73% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 22% lavoratori somministrati, il 2% collaboratori e il 3% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 64% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 7%. Gli altri contratti pesano, infine, il 3%.
Delle 36.780 entrate previste in Piemonte nel mese di novembre 2021 il 13% è costituito da laureati, il 34% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 24% e il 28%.
Soprattutto i servizi sono "in cerca"
Sono i servizi a formare, anche se con un peso in diminuzione rispetto alle scorse rilevazioni, la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 59% delle entrate (24.220 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 10.610 in più rispetto a novembre 2019 – gennaio 2020). L’industria programma 43.880 entrate, generando circa il 41% della domanda totale del trimestre (quota in crescita) e segnando un incremento di 27.670 entrate rispetto al periodo novembre 2020 - gennaio 2021 e 21.460 rispetto allo stesso periodo di due anni prima. Nel dettaglio 32.950 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 10.930 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto dei trasporti, logistica e magazzinaggio, con il 13.470 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 12,5% delle 107.580 entrate complessive, del commercio con 11.520 assunzioni (10,7% del totale) e dei servizi alle persone (10.180 entrate).
Il 23% delle entrate previste per novembre 2021 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 18% a dirigenti, specialisti e tecnici (quota inferiore alla media nazionale 19%). Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 39% delle entrate e solo l’11% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 9% delle assunzioni del mese.
Per una quota pari al 34% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 46% per l’area commerciale e di vendita.
A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (38%), segue l’area commerciale e vendita (19%), quella logistica (17%) e quella tecnica e di progettazione (17%), che riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (oltre un’impresa su due). Seguono l’area amministrativa e finanziaria e l’area direzionale, entrambe con una quota del 5% delle assunzioni previste.