Politica - 23 maggio 2022, 18:47

Consiglio Comunale in streaming per neo genitori, sì da M5S e FdI. Ma parte della minoranza è contro: "Diritti ad personam"

Il capogruppo di Fratelli d'Italia Crosetto si scaglia contro i colleghi: "Uscire logica dell'immediato: si tratta di un diritto in più anche per i futuri madri e padri"

Le donne in gravidanza o maternità, così come i neopadri, potranno collegarsi al Consiglio Comunale o alle commissioni da remoto. Dopo un acceso dibattito, la Sala Rossa ha approvato la modifica del regolamento comunale con una delibera a doppia firma della consigliera del PD Ludovica Cioria e della capogruppo di SE Alice Ravinale. Un via libera che è arrivato grazie ai voti di tutta la maggioranza, del M5S e di Fratelli d'Italia. Contrari Torino Bellissima e Lega. Forza Italia non ha votato.

Cioria (Pd): "Passo avanti per quest'aula"

"La possibilità di partecipare alla vita politica da remoto - ha spiegato Cioria - è una delle poche cose buone che restano del Covid. Il Consiglio si nutre del dibattito, ma per una neogenitore potrebbe risultare difficile conciliare i due aspetti". E la vicepresidente ha voluto sottolineare come questa modifica al regolamento è il preludio di altre, chiarendo poi come si tratti di "un passo avanti per quest'aula: sarebbe bello se diventasse patrimonio di tutti".

Scontro in minoranza 

"Noi siamo per la tutela della maternità, ma è necessario garantire un trattamento paritario anche per chi è compreso nella legge 104" ha replicato il vicecapogruppo di Torino Bellissima Giuseppe Iannò, che ha presentato una decina di emendamenti all'atto. Ed è arrivato dal capogruppo di FdI Giovanni Crosetto l'attacco più duro ai colleghi di minoranza: "Dobbiamo uscire dalla logica dall'immediato: si tratta di un diritto in più anche per i futuri madri e padri". 

Crosetto (FdI): "Diritti sono di tutti"

L'esponente del partito della Meloni si è scagliato con forza contro Iannò, che aveva parlato di provvedimento ad "personam" essendo Cioria in stato avanzato di gravidanza. "Questo - ha replicato Crosetto - è inaccettabile: usciamo dall'analfabetismo politico che se faccio parte di una categoria non posso parlarne di quella categoria". Crosetto ha poi invitato a ritirare gli emendamenti, "aprendo poi un iter parallelo su disabilità e malattie. I diritti sono di tutti".

Lega contraria

Contrari all'atto gli esponenti del Carroccio. Il consigliere della Lega Giuseppe Catizone ha chiarito di "non condividere questa modifica ad oggi: non la ritengo né giusta, né opportuna. La variazione prenda vita dalla prossima legislatura". Il collega Fabrizio Ricca ha sottolineato come la proposta "non è ad personam, ma ad hoc per i consiglieri comunali, quando fuori ci sono donne che hanno un'attività e 30 giorni dopo il parto devono tornare a lavorare per pagare i pannolini". "Più senso avrebbe avuto - ha aggiunto l'esponente del Carroccio - poter fare tutte le commissioni miste remoto/presenza, per dare anche a chi non può essere presente la possibilità di partecipare".

Conticelli (Pd): "Riconosciamo il valore sociale della maternità"

"Gli autonomi - ha replicato la capogruppo del Pd Nadia Conticelli - continuano a usare lo smart working. Modifichiamo il regolamento riconoscendo il valore sociale della maternità: chi sta a casa con il proprio figlio lo fa per tutti noi, è una questione di civiltà". Esprimendo voto favorevole la capogruppo di Torino Domani Tiziana Ciampolini ha parlato di "un bel vento di cambiamento", mentre la consigliera del M5S Valentina Sganga ha puntato il dito contro una parte del centrodestra che "ci ha riportato al medioevo: ci sono ancora pregiudizi".