"La vita indipendente e la cura attraverso l'agricoltura sostenibile. Costruire un'ampia rete sociale" è il titolo del progetto realizzato da ASG, Associazione Solidarietà Giovanile, con il contributo del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la collaborazione della Regione Piemonte.
Giunto a conclusione in questi giorni, ha sviluppato azioni nel torinese e nel cuneese, a Torino, Carmagnola, Moncalieri, Castiglione torinese, Montà e San Benedetto Belbo, con la collaborazione della cooperativa di agricoltura sociale Release, e dell'associazione Al Amal La Speranza, che opera a favore delle donne migranti.
Il progetto ha permesso di fare conoscere a giovani e persone fragili il comparto dell'agricoltura biologica, che può offrire loro buone opportunità occupazionali e rispondere alle esigenze indiscutibili di uno sviluppo economico sostenibile, e di realizzare azioni educative e di sensibilizzazione.
ASG, fondata dal sociologo e psicoterapeuta don Domenico Cravero negli anni Ottanta, fin da allora si è proposta di dare un sostegno ai giovani, con particolare attenzione a quelli con un maggiore disagio, per incoraggiare, attraverso molteplici iniziative realizzate negli anni, la loro indipendenza e il raggiungimento del loro benessere.
Sono stati realizzati in questo progetto percorsi di cittadinanza attiva dedicati ai giovani e alle loro famiglie, ad alto contenuto emozionale, per sensibilizzare al tema dell'ecologia integrale anche utilizzando la forma artistica della musica e del canto, e azioni molto concrete, come lo svolgimento insieme della raccolta differenziata. Sono stati attivati sportelli di sostegno psicologico per i più fragili e allestite ludoteche, attività di animazione, corsi di italiano per giovani donne migranti, e attività di mediazione culturale.
E' stato istituito un laboratorio, per insegnare i primi rudimenti del mestiere riguardo la trasformazione degli alimenti e la produzione del pane e del miele biologico.
Il metodo adottato, ideato e supervisionato da don Cravero, si chiama "agricura" ed è in grado di integrare psicoterapia e pratica agricola. Consente miglioramenti considerevoli nelle persone con fragilità o disabilità, promuovendo le loro competenze e aumentando la fiducia nelle loro capacità.
"Grazie a questo progetto - spiega don Cravero - abbiamo gettato le basi educative per un'opera complessa a cui dedicheremo il nostro prossimo futuro, insieme a famiglie, associazioni e reti territoriali. La cittadinanza attiva va infatti coniugata con la cura delle persone e dell'ambiente, attraverso iniziative concrete e proposte culturali che promuovano un consumo consapevole, che sappia stimolare il mercato verso produzioni sostenibili, con il coinvolgimento dei giovani e delle comunità locali".