Economia e lavoro - 25 luglio 2023, 17:22

Stop anticipato all'alcol nei dehors se c'è troppo rumore. E il Comune dice no a nuovi mini-bar nelle zone della movida

I nuovi locali a San Salvario, piazza Vittorio, Vanchiglia e Borgo Rossini dovranno avere una superficie interna di almeno 75 mq

Decise nuove modifiche ai regolamenti sui dehors nelle aree della movida

Dopo i fonometri per misurare il rumore e i contapersone in largo Saluzzo, il Comune di Torino dà il via libera ad altre misure contro la movida fracassona. La Città fissa infatti un limite minimo di metri quadrati per aprire un nuovo locale, per evitare il proliferare di mini-bar e chiringuiti che vendono alcolici a poco prezzo a San Salvario, Vanchiglia, piazza Vittorio e Borgo Rossini.

Chiusura anticipata dei dehors 

Ma in caso di sforamento dei decibel, Palazzo Civico è pronto anche a imporre a ristoranti e pub la chiusura anticipata del dehors per garantire il riposo dei residenti. Questa mattina la Giunta, su proposta degli assessori al Commercio e alla Municipale Paolo Chiavarino e Gianna Pentenero, ha dato il via libera alla modifica dei regolamenti 329, 388 e all’articolo 8 bis del “Regolamento di Polizia Urbana”.

Nuove aperture da 75 mq

Tra le novità più rilevanti, che come chiarisce l'assessore Chiavarino sono state elaborate di concerto con le associazioni di categoria, c'è sicuramente quella che riguarda le nuove aperture di locali a San Salvario, Santa Giulia, Vanchiglia e tra piazza Vittorio e corso Regio Parco. In queste aree i nuovi esercizi commerciali non potranno avere una superficie interna inferiore a 75 metri quadrati, contro gli attuali 50.

Stop al sovraccarico nelle zone di movida

Questo per ospitare un maggior numero di clienti al chiuso, riducendo il rumore all'esterno, ma non solo. Negli ultimi anni nelle zone della movida si è assistito ad un vero proliferare di mini-locali che servono in molti casi su strada alcol a poco prezzo. Il provvedimento mira a stoppare questo tipo di attività, evitando di sovraccaricare ulteriormente queste zone.

I fonometri 

Ma non è l'unico provvedimento che Palazzo Civico ha messo in campo. Nelle scorse settimane è scattato l'obbligo per i locali notturni di dotarsi di fonometri per misurare il rumore, così come in via sperimentale vengono contate le persone presenti in largo Saluzzo. Entro febbraio 2024 poi, le attività delle quattro aree della movida, dovranno obbligatoriamente produrre la relazione di impatto acustico anche per i dehors. 

Stop anticipato ad alcol e cibo nei dehors se c'è troppo rumore 

Dopo l'approvazione del regolamento in Sala Rossa, la Città potrà decidere di imporre la chiusura anticipata degli spazi esterni nel caso si registrino troppe persone e quindi rumore. All'interno dello stesso quartiere, ci potranno quindi essere delle aree dove dopo una certa ora i gestori dei locali non potranno più servire alcol e cibo a chi si siede nei dehors. 

Gli assistenti alla clientela 

Come già accaduto per San Salvario, anche i locali di piazza Vittorio, Borgo Rossini e Vanchiglia dovranno dotarsi di "steward" contro la movida fracassona dalle 22 in poi. Cameriere o personale interno con pettorina, che in sostanza dovrà fare assistenza e "controllare" i clienti. Invitarli ad abbassare la voce, a non urlare, evitare assembramenti e schiamazzi sotto le finestre.

Cartelli per la capienza massima 

I titolari, inoltre, dovranno esporre in modo visibile all’ingresso dell’attività l’indicazione della capienza massima di persone consentita all’interno dei dehor. Previsto anche l’obbligo, per gli esercenti, di utilizzare contenitori per bevande ‘a perdere’ che rendano identificabile la provenienza.

"Con queste delibere – spiega l'assessora alla Sicurezza Pentenero - stiamo dando attuazione al piano di governo. L'obiettivo è sempre lo stesso, ovvero limitare la mala-movida per arrivare a un equilibrio tra il diritto al riposo e le necessità di imprenditori e clienti che animano l'economia della notte".

Epat: "Chiediamo un tavolo di lavoro permanente"

"Il lavoro di condivisione avviato nei mesi scorsi con l’Amministrazione ha l’obiettivo di trovare una soluzione il più possibile condivisa al fenomeno della malamovida, facendo leva su un impegno importante anche da parte degli operatori", ha spiegato il presidente dell’Associazione dei Pubblici Esercizi di Torino EPAT–Ascom, Vincenzo Nasi. "Abbiamo lavorato bene fino ad  adesso e auspichiamo che questo clima di collaborazione prosegua in un Tavolo di Lavoro permanente".