Dopo l'approvazione oggi della Sala Rossa, i locali della movida di San Salvario, Vanchiglia, piazza Vittorio e Borgo Rossini avranno sei mesi di tempo per produrre la relazione di impatto acustico per i dehors. Da febbraio 2024 chi non avrà questo documento tecnico, che certifica nero su bianco il rumore prodotto nello spazio esterno, rischia una multa fino a 20mila euro. Ed in caso di violazione ripetuta la chiusura.
Lotta alla movida fracassona
È questa una delle ennesime azioni che il Comune di Torino punta a mettere in campo per risolvere il problema del divertimento notturno "fracassone". Una misura contenuta nelle linee di azione contro la malamovida approvato nelle scorse settimane dalla giunta Lo Russo. Tre delibere di modifica, ad altrettanti regolamenti comunali, per ridurre l'inquinamento acustico. Provvedimenti che nascono dopo la sentenza della Corte di Appello. Dopo i fonometri, il contapersone in Largo Saluzzo e gli steward/controllori in San Salvario vecchia, ora arriva la relazione di impatto acustico.
"Responsabilizzare i gestori"
"Le attività all'esterno - hanno spiegato dagli uffici - sono importanti rispetto al rumore prodotto. L'idea è di responsabilizzare i gestori anche sul comportamento degli avventori". Oggi il Consiglio Comunale sarà chiamato quindi a dare il via libera al modifica di regolamento, che prevede l'obbligo di relazione di impatto acustico anche per i dehors.
Sinora infatti questo documento doveva essere prodotto solo per l'interno. I locali che servono cibo ed alcolici nelle aree esterne, dopo le 22, avranno sei mesi di tempo per dotarsi di questa certificazione.
Multe da 500 a 20mila euro
Un provvedimento che vale solo per le zone di San Salvario, Vanchiglia, piazza Vittorio e Borgo Rossini. Da febbraio 2024 scatteranno i controlli e le eventuali sanzioni. Le multe andranno appunto da 500 euro a 20mila euro.
I gestori dei locali notturni che non avranno la relazione tecnica dovranno mettersi in regola: qualora questo non avvenisse, ed in caso di reiterazione, si potrà arrivare alla chiusura del bar e/o ristorante.