Gli ulteriori 20 giorni di cassa integrazione alle Carrozzerie di Mirafiori (su 500Bev e Maserati) ad aprile sono la goccia che fa traboccare il vaso. Quello della pazienza di Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, oggi a Torino per un convegno che ricorda lo sciopero del 1944.
Altri tempi, ma anche oggi non mancano le preoccupazioni per i sindacati: "La nuova cassa integrazione (che si aggancia a quella già in atto, che finirà con marzo, ndr) è la conferma che Stellantis, nonostante i 950 milioni stanziati dal Governo per l'alimentazione elettrica, non sta garantendo a Mirafiori né la produzione, né l'occupazione".
La valanga sull'indotto: Lear, Proma e Delgrosso
Un effetto che, come dimostrano le notizie più recenti su Lear, ma anche Delgrosso e Proma, si riversa anche sull'indotto. "Continuo a pensare che le scelte fatte dell'esecutivo Meloni di mettere risorse a disposizione senza un accordo con l'ad di Stellantis, Carlos Tavares, siano inaccettabili". Anzi, rincara la dose: "Bisognerebbe fermare questi soldi e convocare un tavolo a Palazzo Chigi per fare un accordo tra Meloni e Stellantis su tutta l'Italia. Noi continuiamo a vedere aziende dell'indotto sollecitate da Stellantis a delocalizzare in Paesi fuori dall'Italia".
"Questa non è transizione, ma desertificazione".
"Ad aprile scioperi tutta Torino"
E il pensiero va già allo sciopero che dovrebbe tenersi a Torino, a inizio aprile, coinvolgendo tutte le sigle sindacali (quadri compresi). "Quando ci sarà la giornata di sciopero, la mia speranza è che non sia lo sciopero dei metalmeccanici, ma sia uno sciopero della città di Torino, che negozia nei confronti di Roma e negozia nei confronti dell’amministratore delegato di Stellantis".
"Con la marcia clima lavoro abbiamo invitato tutta la cittadinanza di Torino a sentirsi coinvolta dal futuro di Mirafiori. Lo facciamo ancora una volta, accogliendo l'appello del Segretario Fiom Michele De Palma: lo sciopero unitario dei lavoratori e delle lavoratrici dell'automotive ci riguarda, riguarda tutta la comunità torinese. Dal destino di quella fabbrica e dalla transizione ecologica dipende il futuro e l'orizzonte di sviluppo della nostra città": ha dichiarato il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.
Delgrosso, lavoratori fuori dai cancelli
Intanto, questa mattina, tutti e 108 i lavoratori proprio della Delgrosso si sono incontrati davanti ai cancelli della fabbrica, a Nichelino, per manifestare. Hanno ribadito la loro esasperazione per l'assenza di una prospettiva futura e per le difficoltà legate alla mancanza di un salario. Nella giornata di martedì erano stati ricevuti dall'assessore regionale Elena Chiorino e dal Consiglio regionale.