Spazi verdi e luoghi di aggregazione sono le richieste principali dei residenti dei quartieri semi-centrali di Torino.
Urban Lab per il nuovo piano regolatore
San Donato, Campidoglio, Cit Turin, Cenisia, San Paolo e Crocetta: sono questi i protagonisti del settimo incontro - su 10 - del programma di ascolto messo in campo dalla Città di Torino e da Urban Lab per la costruzione condivisa del nuovo piano regolatore, che manca da oltre trent'anni.
Gli incontri coi cittadini del 2025 seguono quelli dello scorso anno, che tra aprile e novembre 2024 avevano coinvolto 4300 persone e 50 realtà territoriali. Questi nuovi appuntamenti, partiti a febbraio e che si concluderanno a giugno, puntano a verificare e approfondire i temi fuoriusciti dalla prima fase.
Bocciati verde e luoghi di aggregazione
Nella prima fase, quella di "voto" sulle proposte della Città, i circa 60 residenti dei sei quartieri presenti hanno scelto in maggioranza la qualità insoddisfacente di spazi verdi e di luoghi di aggregazione, come punti sui quali il Comune dovrebbe concentrarsi maggiormente.
Tra le proposte ex-novo dei residenti, invece, sono state elencate maggiormente l'attenzione ai mercati e al commercio di prossimità. La viabilità è un tema che ha diviso: alle richieste di più ciclabili, o di precorsi più adatti alle biciclette, altri hanno chiesto di non sacrificare le auto e la possibilità di spostarsi velocemente nei viali principali, evidenziando così la difficoltà per una pubblica amministrazione di conciliare il trasporto green e l'educazione ambientale con le necessità di una parte della cittadinanza.
Nuove scuole e mobilità le priorità della Città
Come spiegato dall'assessore all'urbanistica Paolo Mazzoleni, le priorità già evidenziate dalla Città sono la realizzazione di nuove scuole, spazi pubblici verdi più belli e sicuri, potenziare la mobilità pubblica, puntare sulle biblioteche come spazi di cultura e aggregazione, più spazi per la comunità e fare tornare centrali i mercati di quartiere.
"Non possiamo diventare solo una città dei servizi - ha commentato - non ce la faremmo. Torino è sempre stata una città del lavoro e dobbiamo farlo con l'innovazione. Il piano regolatore attuale non lo fa".