B. Vittoria / Vallette - 06 giugno 2025, 10:43

Al Parco Dora migliaia di musulmani in preghiera per la Festa del Sacrificio di Abramo

Dalle 8.30 la preghiera collettiva delle moschee torinesi. Il consigliere Abdullahi Ahmed ha aperto con la fascia tricolore

Un momento di preghiera al Parco Dora

Un mare di persone - e di tappeti - ha riempito il Parco Dora per l'Eid al-Adha, la "Festa del Sacrificio" celebrata questa mattina, 6 giugno 2025, dalla fede islamica. Decine di migliaia di persone hanno pregato insieme celebrando una delle due festività principali della religione musulmana. Deriva dal profeta Ibrahim - Abramo per i cristiani -, pronto a sacrificare il figlio Isacco in nome di Dio, fermato poi da un angelo e sacrificando invece un montone. Per questo la festa prende anche il nome di "Festa dello Sgozzamento".

La celebrazione è stata guidata dalle moschee torinesi e ha visto l'apertura dal consigliere comunale Abdullahi Ahmed in fascia tricolore, in rappresentanza del sindaco. Sul palco, una bandiera della Palestina e l'appello al voto per il referendum della cittadinanza dell'8 e 9 giugno, per permettere a più residenti torinesi di poter chiedere la cittadinanza italiana in caso di residenza in Italia da almeno 5 anni e non più 10.

"Torino celebra la diversità da anni - il commento di Abdullahi -. È giusto essere qui a celebrare Eid al-Adha, Torino è una delle poche città italiane che la organizza insieme al responsabile della Moschea, è importante condividerlo con loro. Poi è anche un modo di ringraziare la comunità per il contributo che dà e ha saputo dare per il benessere di questa città: il Patto di Collaborazione del 2016 tra la Città e le Moschee, poi hanno dato una mano durante il covid e ora ci sono delle sfide nuove. L'uso di social network, disagi giovanili, la narrazione di alcuni quartieri, e con loro è importante istituire un rapporto forte per trovare nuove modalità per affrontare queste sfide. Dal lato nostro faremo la nostra parte affinché tutti si sentano torinesi, dall'altra parte contestiamo i sentimenti negativi come l'islamofobia".

"È la Festa del Sacrificio - ha spiegato Achraf Bouziane dell'Aia (associazione islamica delle Alpi) - dove vengono sacrificati un agnello, una capra o una mucca e risale alla storia del profeta Abramo. È anche un giorno di riunione e comunione, ci incontriamo con i nostri cari, i nostri amici, ci leghiamo coi nostri parenti e si cucina un piatto tipico da dividere coi nostri vicini di casa".