A poche ore dalla chiusura dei seggi, si infiamma la polemica politica sul Referendum dell'8 e 9 giugno dedicato al lavoro e cittadinanza. La miccia è un post del consigliere comunale della Lega Giuseppe Catizone che, postando l'affluenza di ieri ai seggi del 15.6% alle 19, ha attaccato i pro-consultazione e commentato: "Un successone....Adesso tornate a cuccia".
Russi (M5S): "Elettori meritano rispetto"
Parole duramente contestate dal capogruppo del M5S Andrea Russi, considerando anche che l'esponente del Carroccio è vicepresidente della Commissione Lavoro. Il pentastellato punta il dito contro Catizone dichiarando: "Per qualcuno, chi non la pensa come lui è un cane rabbioso da zittire. Per noi, invece, è una persona che esercita un diritto. E merita rispetto, anche quando la pensa diversamente".
"Peccato che a esprimersi siano stati migliaia di cittadini, che in quei referendum si sono sentiti rappresentati. Forse qualcuno vive la democrazia come un fastidio. Noi continuiamo a considerarla un valore da difendere" conclude Russi.
A schierarsi al suo fianco i consiglieri comunali di Sinistra Ecologista Sara Diena ed Emanuele Busconi, che definiscono le parole di Catizone: "Un attacco alla democrazia. Leggere sul profilo di una persona che ricopre una carica istituzionale una frase come "a cuccia" è aberrante". In linea anche il pensiero del capogruppo comunale del Pd Claudio Cerrato: "Serve rispetto per il voto di milioni di italiani. Torino dimostra che la partecipazione è un valore".
Catizone (Lega): "Referendum bocciati in partenza fatto solo spendere soldi pubblici"
A difendersi è Catizone, che replica: "Viviamo in un paese libero e siamo liberi di dire ciò che vogliamo. Capisco che il M5S, per nascondere i disastri fatti a Torino, cerchi di occuparsi di questioni nazionali ma con risultati pessimi". "I referendum bocciati in partenza hanno solo fatto spendere soldi pubblici, che una volta erano tanto cari al M5S" conclude il consigliere della Lega.