Copertina - 16 giugno 2025, 00:00

Vent’anni di EVENTIME: “Siamo ancora qui. Il segreto? L'ossessione per il nostro lavoro" [VIDEO]

Una realtà nata nel 2005 come agenzia di spettacoli che, attraverso le difficoltà, ha saputo affrontare i cambiamenti, offrire soluzioni all’avanguardia e che oggi organizza tutti gli aspetti di un evento. “Il nostro obiettivo? Rimanere quello che siamo"

2005-2025. Vent’anni di Eventime. Come è nata questa realtà e cosa vi ha spinto a farlo?

 L’idea è nata da me e da una persona che adesso non è più in azienda. Nasce da un viaggio che stavamo facendo in macchina. Entrambi operavamo nel mondo dello spettacolo e ci siamo detti: “Perché non creiamo un’agenzia che si occupi di questo?”. Ai tempi vendevamo spettacoli per eventi. E negli anni, gli eventi, abbiamo cominciato a organizzarli a 360 gradi. E dopo vent’anni siamo ancora qui. Non ci credo ancora, ma è così.

Quali sono stati i momenti chiave e le principali sfide affrontate da Eventime?

La nostra grande fortuna è stata quella di aver aperto l’agenzia nel 2005 e nel 2006 a Torino ci furono le Olimpiadi. In quei giorni ci occupiamo di quasi 40 spettacoli. Poi arriva la crisi del 2008, cominciano le prime difficoltà mentre stiamo iniziando a crescere. Ci mettiamo ancora più impegno e andiamo avanti, ma le difficoltà maggiori arrivano nel 2010, a causa di un grosso cliente che fallisce e conseguentemente non ci paga. Ma anche qui non demordiamo e ci poniamo nuovi obiettivi sulla base delle richieste di clienti che ci chiedevano di organizzare in toto gli eventi. Qui avviene la trasformazione che ci porta a diventare organizzatori di tutti gli aspetti che riguardano un evento. Poi passiamo a ideare format di team building/working, formazione e speech per aziende, fino al 2020, quando ormai realtà consolidata arriva il Covid, la sfida più dura: per due anni non ci è consentito di fare la nostra attività. Ma grazie agli aiuti e all’esperienza del 2010 riusciamo ad andare avanti.

Se potessi tornare indietro faresti qualcosa di diverso?

Abbiamo fatto tanti errori, ma in quanto titolare me ne assumo la responsabilità. Tutte le cose che ci sono successe ci hanno aiutato a crescere, quindi no, non farei niente di diverso. Abbiamo fatto i passi giusti. Non siamo diventati una grandissima agenzia “alla milanese”, volutamente: siamo rimasti una boutique che collabora con il cliente e fa in modo che le sue idee diventino realtà. 

Quali sono i valori e la mission dell’azienda?

Vengo da una famiglia di imprenditori. Mio padre mi ha trasmesso i valori dell’onestà e della lealtà, nei confronti dei clienti e dei fornitori. E questo ci ha contraddistinto quando ho deciso di intraprendere questa strada, anche nei momenti difficili. La nostra mission è fare in modo che i clienti siano soddisfatti. L’evento comunica ciò che è un’azienda, comunica chi tu sei. Noi siamo quelli che devono fare in modo che questa cosa venga esaltata e che il tuo prodotto, la tua realtà e il tuo brand diventi protagonista.

Quali strategie hai adottato per far crescere l’impresa?

La miglior strategia è quella di lavorare bene. Il passaparola è ancora la miglior strategia commerciale.

Come selezioni e motivi il tuo gruppo e qual è il tuo approccio alla leadership?

I collaboratori vengono scelti in base a requisiti che prevedano esperienza, spirito di adattamento. flessibilità... Ma, devo essere sincero, è un po’ di tempo che non scegliamo più collaboratori. Siamo rimasti il nucleo di dieci anni fa. Sappiamo cosa fare, sappiamo già dove andare a parare quando un cliente ci chiede un evento. Negli ultimi anni abbiamo creato format di team bulding e collaborato con personaggi i quali, con i loro speech hanno animato numerosi Meeting Aziendali: personaggi del calibro di Julio Velasco, Gian Paolo Montali, Arrigo Sacchi… e da loro ho cercato di assorbire molto: team, squadra, motivazioni. Il mio approccio alla leadership più che sul parlare è basato sul fare. E nello stesso tempo cerco sempre di mantenere un ambiente rilassato. Chi fa eventi ha sempre un piano B. E in un discorso di leadership è importante che, quando succede qualcosa, tu sia in grado di attivare il piano B e riuscire a salvare la giornata, permettendo di far lavorare al meglio chi è al tuo fianco.  

Quali strumenti o tecnologie sono essenziali per il suo business?

Ho iniziato a fare questo lavoro che non c’erano nemmeno i cellulari. Se vogliamo parlare di strutture tecniche è cambiato tantissimo, come anche negli allestimenti o in tutto ciò che può essere collaterale a un evento. Cerchiamo di essere aggiornati, cerchiamo di partecipare a fiere che portano novità.

Come vedi l’evoluzione del settore in cui operi?

Il Covid ci ha portato a rivalutare tutto una serie di eventi: quelli virtuali e ibridi. C’è molto più uso di tecnologia rispetto a qualche anno fa, così come il discorso dell’intelligenza artificiale e di come potrà essere applicato agli eventi. L’evento, oggi, diventa sempre più qualcosa di celebrativo e comunicativo. Quello che è diventato assolutamente molto importante è la sostenibilità: c’è una maggiore attenzione ad utilizzare prodotti certificati, a provare a consumare meno energia. Penso sia giusto. Si andrà, sempre più, verso eventi più “leggeri” e più dinamici. Un vantaggio per l’ambiente e per chi fruisce di questo tipo di eventi.

Quali sono i prossimi obiettivi di Eventime?

Rimanere quelli che siamo. Un’agenzia seria, affidabile, con collaborazioni di alto livello che permettano di offrire sempre soluzioni all’avanguardia e fare in modo che il nostro parco clienti sia sempre soddisfatto. Vogliamo continuare a divertirci nel farlo e vogliamo continuare a trovare la soluzione ottimale per tutte le persone che suoneranno al nostro campanello e si affideranno a noi. 

Quale consiglio daresti a chi vuole avviare un'attività simile alla tua?

Di non farlo mai (ride ndr). E’ un lavoro totalizzante. Kobe Bryant diceva che nella vita bisogna avere un’ossessione per il proprio lavoro. E’ cosi anche per noi, ci costringe a migliorarci ogni giorno, e nello stesso tempo, dà tantissime soddisfazioni. Bisogna impegnarsi molto, fare molta gavetta per capire tutte le sfaccettature di questo mestiere. Ogni aspetto, ogni dettaglio. E poi avere il coraggio di buttarsi. Forse, diventa difficile conciliare la tua vita privata con la vita lavorativa ma è un prezzo da pagare, per cui, per alcuni, ne vale la pena… Persone come me e il mio staff che non riuscirebbero mai a staccarsi da quello che facciamo. L’unica cosa che posso dire è: provateci!

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