Cronaca - 14 agosto 2025, 18:48

Detenuto straniero al carcere di Ivrea va in escandescenza e manda otto agenti all’ospedale

Beneduci (Osapp): "Uno contro otto? La verità è che non ci sono tutele. Molti appartenenti alla Polizia Penitenziaria preferiscono una buona convalescenza rispetto a un brutto processo"

Nella serata di ieri, intorno alle 18, un detenuto ventunenne di origine egiziana, ristretto presso la Casa Circondariale di Ivrea, ha messo a soqquadro l’intera struttura.

Il detenuto, in evidente stato di agitazione, ha preteso con insistenza l'erogazione di una specifica terapia, rifiutandosi categoricamente di collaborare con il personale. I tentativi di mediazione, protrattisi fino alle 3 del mattino, non hanno avuto esito positivo.

All'improvviso l'uomo si è infatti scagliato contro gli agenti in servizio, ferendone otto, che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche presso l’Ospedale di Ivrea. I poliziotti penitenziari sono stati successivamente dimessi con prognosi variabili dai tre ai sette giorni.

Anche il detenuto, in evidente crisi psicofisica, è stato accompagnato in ospedale, da dove è stato poi dimesso. Prima dell’invio in ospedale, ha tentato di impiccarsi. Il gesto è stato fortunatamente sventato grazie al tempestivo intervento del personale di polizia penitenziaria.

Il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, ha dichiarato: "Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza interna alle carceri in cui sono i poliziotti penitenziari a rimetterci. Non ci si meravigli d’altra parte che un solo detenuto riesca a ferire otto poliziotti penitenziari in quanto i detenuti in Italia sono pressoché intoccabili oltre che spesso impuniti e molti appartenenti alla Polizia Penitenziaria preferiscono una buona convalescenza a un brutto processo né l'amministrazione penitenziaria ha fatto in modo che si trovi ad affrontare consimili violenze da parte della popolazione detenuta sia adeguatamente preparato a fronteggiarle secondo i canoni di legge e sia dotato delle necessarie dotazioni e tali sono anche i motivi per cui le organizzazioni criminali spadroneggiano nelle carceri".

redazione