Sul tavolo delle trattative c'è il contratto nazionale Fnsi-Fieg (non è l'unico esistente: More News applica quello relativo alla stampa online) ma lo sciopero è stato l'occasione per parlare in generale delle condizioni dei giornalisti in Italia. "È un settore in crisi - ha spiegato il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia - e al tavolo della trattativa gli editori si sono presentati con un ricatto: vi diamo qualcosa per chi è già assunto in cambio di mano libera per le nuove assunzioni, creando generazioni condannate alla povertà".
La condizione dei giornalisti non è soltanto una questione interna alla categoria: riguarda l'intera società, andando a influire sulla qualità dell'informazione, fondamentale per una democrazia funzionante. "L'informazione è come l'aria che respiriamo - ha dichiarato Tallia - se è buona viviamo bene, se è inquinata ci si ammala e si può morire. Il fatto che i giornalisti e i collaboratori siano pagati il dovuto ha a che vedere con la libertà dell'informazione, quindi con la qualità della democrazia".
A proposito delle condizioni di lavoro dei giornalisti, il presidio è stato anche l'occasione per lanciare la raccolta fondi per il fotografo torinese aggredito da un passeggero della metropolitana durante la manifestazione cittadina del 25 novembre. Oltre ad essere colpito da un pugno, infatti, il collaboratore di LaPresse si è visto distruggere l'attrezzatura professionale, per un danno di circa 4000 euro.
Alcuni colleghi hanno così organizzato una raccolta su "gofundme" - promossa anche dall'ODG Piemonte e dall'Associazione Stampa Subalpina - per permettergli di tornare al lavoro il prima possibile. Qui il link per partecipare: https://www.gofundme.com/f/fotogiornalista-aggredito-aiutiamolo-a-tornare-al-lavoro .