Poco dopo le ore 19 è partito da piazza Carlo Felice il corteo organizzato da Non Una Di Meno al grido di "Insieme siamo partite, insieme torneremo: non una, non una, non una di meno". Il corteo, organizzato in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si è aperto con un fumogeno rosso, il colore simbolo della giornata.
Cori, cartelli, striscioni e fumogeni
Le prime file si sono mosse tra cori e cartelli, con uno striscione in prima fila che riporta scritto: "Contro la violenza patriarcale, blocchiamo tutto". L'evento richiama al suo interno anche la guerra in Medio Oriente, considerata inerente alla violenza di genere. Mentre la piazza si riempiva di migliaia di manifestanti, in prima fila al megafono si urla: "Rispondiamo insieme alla violenza che dilaga, siamo contro le parole schifose della ministra Roccella che nega le violenze e le morti per mano patriarcale".
Lo slogan generale dei manifestanti invita tutti a "bloccare tutto", che ha aperto la marcia che attraversa Torino con un messaggio netto: riportare al centro dell’attenzione pubblica il tema della violenza di genere e chiedere più tutele, risorse e politiche efficaci. Una partecipazione ampia e variegata, composta soprattutto da ragazze e gruppi studenteschi e organizzati, ma anche da molte persone che hanno scelto di unirsi spontaneamente.
Presenti esponenti del Pd regionale
Tra i presenti anche le consigliere regionali Nadia Conticelli e Gianna Pentenero: "È doveroso essere qui, purtroppo oggi in consiglio regionale abbiamo assistito a una brutta pagina, avevo presentato un'interrogazione e sul gender gap, ma il presidente del Consiglio regionale ha deciso che non rivestiva carattere d'urgenza–spiega la consigliera Conticelli–. Noi siamo qui insieme alle ragazze per portare avanti una lotta quotidiana che portiamo nelle aule istituzionali, ma che come cittadini vogliamo far rumore anche fuori".
"Mi sembra un bel modo per fare rumore e non far calare il silenzio su un tema che sta diventando una piaga per la nostra società – spiega la consigliera Pentenero – Non una di meno, nel senso che non basta dire stop ai morti, ma bisogna agire tutti i giorni e far sì che le norme vadano nella direzione di cambiare questa realtà. Oggi il senato non è coerente: il silenzio uccide due volte quindi questo rumore di piazza tra donne e ragazze è la giusta risposta a questo silenzio. Noi dobbiamo avere coraggio di migliorare quello che capita intorno a noi, facendo attenzione si suoi luogo di lavoro sia in ogni altro ambiente di vita quotidiana. Non possiamo fingere di non vedere ma dobbiamo tendere una mano e volgere uno sguardo per salvare vite di donne".
Bloccati temporaneamente i vagoni della metro
Ore 19.50 Il corteo di Non Una Di Meno ha proseguito il suo percorso spostandosi all’interno della metropolitana, raggiungendo la fermata Marconi. Qui i manifestanti hanno temporaneamente bloccato i vagoni, costringendo il personale della metropolitana a fermarsi e a gestire la situazione. Attimi di tensione, ma senza scontri, tra chi partecipava alla protesta e i controllori della metro, con i presenti che hanno osservato con attenzione gli sviluppi prima che la circolazione riprendesse.
Dopo aver sostato in Via Nizza per spiegare il gesto di bloccare temporaneamente la metro, sottolineando come anche sui mezzi pubblici avvengano molestie quotidiane, il corteo ha ripreso il suo percorso. La manifestazione si è quindi spostata lungo Corso Marconi.
Ore 20.25 Il corteo di Non Una Di Meno ha deviato lungo il ponte del Valentino, dove i partecipanti hanno acceso numerosi fumogeni, creando un’atmosfera intensa e visivamente d’impatto lungo il percorso.
























