Eventi - 07 luglio 2017, 07:21

Porta Palazzo riscopre un pezzo della sua storia: nuova vita per il mitico "San Giors"

Cambia la gestione per l'albergo-ristorante che dà appuntamento a domenica 9 luglio, al termine di un mese di intensi lavori e impegno da parte di Simona Vlaic e Marco Brusconi

Porta Palazzo riscopre un pezzo della sua storia: nuova vita per il mitico "San Giors"

“Si può aprire un locale in un mese? Non lo so, però noi ci siamo riusciti”. Nonostante la stanchezza, trasmette subito energia Simona Vlaic quando racconta che lei e Marco Brusconi riapriranno sotto una nuova gestione l’albergo-ristorante San Giors di Porta Palazzo. La data è già fissata, domenica 9 luglio, per una merenda “disnoira e sinoira”, come precisa lui, storico titolare di un banco sotto la Tettoia dell’Orologio, con un perfetto accento piemontese nonostante sia originario dell’Umbria.

Proprio il connubio tra il Piemonte e la regione del centro Italia sarà protagonista sulle tavole per la riapertura di questo storico locale. “Situato nella piazza storica del mercato Porta Palazzo di Torino e del Mercato delle Pulci Balon”, si legge sul sito, “fin dalla fine dal '700 l'albergo e ristorante San Giors è stato luogo di incontri per artisti, poeti, musicisti e viandanti. Il San Giors oggi si presenta con una nuova veste ma con il cuore e l'animo di una volta”.

Quest’ultima caratteristica è quella che Marco e Simona hanno voluto mantenere intatta. “Qui si potranno mangiare”, spiegano, “quei piatti che uno mangiava a casa della nonna”. Il menù di domenica già parla chiaro. Lingua, acciughe e robiola al verde, tritata di carne cruda con sedano e parmigiano, gran carpione misto e poi il gemellaggio da Piemonte e Umbria con l’insalata di tajarin ai profumi dell'orto e torta umbra al formaggio con salame e uova sode.

Marco a Porta Palazzo è un’istituzione, tutti almeno una volta nella vita hanno mangiato un panino con la sua porchetta. E lui nella cucina del San Giors porterà tutto il sapore e il colore del mercato più grande d’Europa: ”La frutta e la verdura al mercato dei contadini, i vini da una casa vinicola di Albugnano e poi una selezione scelta da Marco. Diciamo che più che a Km0 qua si parla di spesa a pochi passi di distanza”.

A chi gli chiede se ci sarà posto anche per vegani e vegetariani, risponde ridendo con quella voce a metà tra il burbero e lo scherzoso:”Certo, li facciamo al forno”. “Vorrei rilanciare gli spezzatini”, spiega, “poi le frittate. Ai piemontesi farò scoprire la coratella”. Se in cucina il dominus è lui, è altrettanto evidente che non si sarebbe lanciato in quest’avventura se non ci fosse stata :”la sua socia di pazzia Simona”.

Sopra il ristorante ci sarà l’albergo, con le sue tredici camere. “Dieci”, spiega lei che nella vita fa l’architetto, “sono già state rinnovate dai precedenti gestori. Pur rispettando il carattere storico, vogliamo proseguire negli interventi artistici”.

Dopo la grande apertura di domenica, il ristorante sarà aperto da martedì a domenica: in settimana solo a cena, ma nel weekend anche a pranzo.

Cinzia Gatti

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