Cultura e spettacoli - 28 maggio 2018, 07:37

Storie intrecciate: Come Fratelli alla Casa del Conte Verde di Rivoli

Un incontro che ha coinvolto emotivamente l’uditorio, creando nuovi “intrecci di storie”

Storie intrecciate: Come Fratelli alla Casa del Conte Verde di Rivoli

Nella storica “Casa del Conte Verde” di Rivoli, sede tra l’altro del museo di arte moderno della cittadina piemontese, si è svolta domenica 27 maggio 2018 la presentazione del libro di irina Niculescu e Marian Mocanu, “Come Fratelli, La fratellanza italo-romena a dieci anni dall’adesione all’Unione Europea”.
L’evento organizzato dall’associazione Dacia, con il patrocinio della città di Rivoli ha potuto fregiarsi della presenza della dott.sa Natalia Elinoiu, presidente della federazione delle associazioni Romene e Moldavedel Piemonte. La dottoressa, nell’introdurre l’argomento ha sottolineato l’importanza dell’unità associativa romena.
Al moderatore Cosmin Ghircoias il compito di spiegare il titolo dell’evento: le storie intrecciate sono quelle delle persone che si incontrano a creare nuovi legami, proprio come avviene tra amici e fratelli. Un modello che si addice perfettamente allo spirito del libro.
Nel prestigioso gruppo degli oratori anche l’assessore al lavoro, attività economiche, sport e politiche giovanili, dott. Paolo De Francia, il quale ha sottolineato l’arricchimento che l’immigrazione romena ha portato alla città di Rivoli, ricordando le sue origini di figlio di immigrato del sud Italia negli anni ’60.  Un’affermazione rafforzata dall’intervento del vice sindaco dott. Franco Rolfo, che ha riportato i dati dell’immigrazione romena nella cittadina sabauda: ben oltre 1000 immigrati romeni su una popolazione complessiva di 48000 abitanti. Numeri importanti, che però non hanno mai creato problemi, anzi hanno effettivamente arricchito la città, “soddisfacendo al contempo il loro sacrosanto diritto di migliorare la propria vita”.
Sono seguiti gli interventi degli autori, La dott.sa Niculescu ha riportato quanto emerge dalle interviste del libro: quella romena è un’immigrazione che si mimetizza nella popolazione italiana. Una somiglianza culturale, religiosa e di valori condivisi, che porta i romeni a non distinguersi dal resto della popolazione Italiana. Il prof. Mocanu ha invece elencato alcuni dati statistici che dimostrano come la popolazione di origine romena sia complessivamente in età lavorativa ed effettivamente occupata, pertanto contribuisce, anche economicamente, molto di più di quanto costi. Questo comunque non significa che i romeni intendano rivendicare alcunché in più di quanto stiano già ottenendo.
Al termine della presentazione un breve filmato di pregevole realizzazione del simpatizzante dell’associazione Dacia dott. Gaetano Toldonato, psicologo e appassionato di Romania e cinematografia. Ha proiettato un coinvolgente filmato artistico sui monasteri della Romania. Il dott. Toldonato ha introdotto l’opera ricordando come da bambino avesse frequentato i monasteri siciliani per servire messa. Quando poi ha visitato i monasteri romeni ha potuto ritrovare le medesime sensazioni di allora: un coinvolgimento emotivo che ha sapientemente condiviso con la platea, proprio grazie alle immagini della sua opera.
Ha concluso l’incontro il breve ma coinvolgente discorso del rev. Claudio Dita, parroco dei fedeli ortodossa romena di Rivoli, che ha descritto brevemente la comunità.
Un incontro che ha coinvolto emotivamente l’uditorio, creando nuovi “intrecci di storie”. 

Diego Garassino

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