Parte per la prima volta in Italia il progetto "Tg Rom Piemonte" , finanziato dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando Giovani, iniziative a favore della popolazione giovanile”, che si propone di “prospettare ai giovani Rom un processo di cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita sociale, di stimolare il senso di responsabilità e sviluppare elementi di innovazione nell’approccio al mondo Rom".
"Da molti anni sosteniamo iniziative - ha spiegato il presidente Luca Remmert - per contrastare le diverse forme di disagio giovanile e per stimolare la partecipazione attiva dei giovani nella vita delle loro comunità. Il nostro obiettivo è quello di far sì che i giovani siano protagonisti del cambiamento".
Così, tra mini "start-up" guidate per la cura di spazi abbandonati, per il trasporto di anziani e disabili nelle valli montane meno servite, progetti contro il cyberbullismo e molto altro ancora, si è inserito l’inedita proposta dell’associazione torinese IdeaRom, da anni impegnata per i diritti, l’inserimento scolastico dei bambini, il lavoro, il superamento dei campi.
"L’idea è di offrire informazione via web con focus specifico sulle comunità rom. Ci sarà - spiega Vesna Vuletic, presidente dell’associazione, mediatrice culturale - una fase di formazione in video-giornalismo per il gruppo di giovani coinvolti, inizialmente una dozzina, autocandidati a partecipare e provenienti da diverse condizioni abitative. Poi si realizzerà un numero zero e infine partirà il Tg".
L’iniziativa è in collaborazione con Nuovasocietà, il direttore responsabile sarà il giornalista Andrea Doi.
"Esperienze di web tv di questo tipo ci sono in vari Paesi europei.L’informazione di TgROM - dice Vuletic - avrà l’obiettivo di contrastare il pregiudizio, i conflitti, con notizie provenienti dal mondo rom raccolte dai giovani, facilitando l’auto-rappresentazione pubblica delle comunità. I contenuti avranno una doppia direzione: rom-territorio e viceversa. Questo servirà a superare la condizione attuale: si fa di tutto sui rom e per i rom, ma senza di loro, senza mai ascoltarli. Dare voce ai rom servirà anche a verificare l’effettiva efficacia delle azioni pianificate per loro".