Contro natura? È il titolo del secondo incontro organizzato da Socrem Torino e Fondazione Fabretti sul delicato tema del fine vita. Appuntamento martedì 5 aprile alle 16,30 nello spazio teatrale San Pietro in Vincoli a Torino. Ingresso libero.
L'evento - che fa parte del ciclo di incontri "Passaggi. Nuove ritualità per l'ultimo addio" - verte sui diritti delle famiglie formate da persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuati) in relazione al fine vita e alle sue conseguenze.
Lo spunto è nato da una vicenda reale, avvenuta a Torino l'anno scorso: il mancato rispetto delle ultime volontà di un figlio omosessuale sulla scelta della cremazione, nonostante il partner avesse tentato di farsi portavoce. Una storia che aveva scosso il mondo LGBTI e che oggi, alla luce delle ultime novità legislative, torna attuale. Nell'incontro si parlerà di fragilità, tutele, criticità e sfide aperte nel percorso per una società più inclusiva nei confronti di tutte le forme di famiglia.
Due i relatori moderati dall'antropologo Javier González Díez. Francesco Remotti è l'autore del libro "Contro natura" che ha ispirato il titolo del convegno: l'antropologo si è schierato apertamente contro l'uso del termine "naturale" per identificare e tutelare la famiglia cosiddetta tradizionale.
Michele Potè, avvocato della Rete Lenford e attivista per i diritti LGBTI, illustrerà i cambiamenti che la legge sulle unioni civili ha prodotto e con quali limiti.
"L'incontro ha grande valenza scientifica - spiega Cristina Vargas, direttore della Fondazione Fabretti -: è realizzato in collaborazione con il Dipartimento Cultura Politica Società, l'Università di Torino e ACTI Teatri Indipendenti. Tuttavia non si tratta di un appuntamento per addetti ai lavori, bensì è un momento divulgativo aperto a tutta la cittadinanza".
Anche la sede dell'evento non è stata scelta a caso. L'area teatrale San Pietro in Vincoli sorge su un cimitero in disuso: "Spazio evocativo per parlare del fine vita ma anche l'occasione per recuperare la storia di questo luogo", afferma Cristina Vargas.
Il terzo incontro si terrà a giugno e verterà sulla questione del testamento biologico, scelte di fine vita ed eutanasia.
Un ciclo di conferenze che rappresenta appieno lo scopo della Socrem Torino, un'associazione fondata nel 1883 sui principi della libertà di scelta e del rispetto dell'altro. Da oltre un secolo eroga il servizio pubblico di cremazione per conto della Pubblica Amministrazione, coniugando efficienza e professionalità con il rispetto per la dignità del defunto e per il dolore di chi piange una perdita.
La Fondazione Fabretti invece è l'unica istituzione culturale in Italia la cui mission sia riflettere sul tema del morire. Offre molti servizi: consulenze a studiosi sul fine vita, una biblioteca specializzata aperta al pubblico, uno sportello di accoglienza e ascolto dedicato al lutto, e diversi gruppi di auto mutuo aiuto.
Per maggiori informazioni: www.socremtorino.it oppure www.fondazionefabretti.it