"Il fatto che una personalita' di profilo culturale cosi' densa, importante e cosi' nazionale e internazionale come Massimo Bray abbia dato la sua disponibilita' a impegnarsi per rilanciare il Salone del Libro di Torino e' la dimostrazione che si tratta di un evento culturale e non commerciale".
Ad affermarlo, il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, intervenendo in Consiglio regionale ad una discussione sul futuro del Salone internazionale del libro diTorino. "Spero che questo sia chiaro anche all'assessore milanese Filippo Del Corno. Ho trovato stucchevoli e un po' sgradevoli le sue affermazioni i una intervista.
La disponibilità di Massimo Bray per rilanciare il nostro Salone non è un impegno per fare una Fiera del libro ma per lavorare al rilancio del Salone di Torino", ha rimarcato Chiamparino, confermando le indiscrezioni di questi ultimi giorni sul coinvolgimento dell'ex ministro dei Beni culturali come nuovo presidente della Fondazione per il Libro.
"E' chiaro - ha detto ancora Chiamparino - che senza editori il Salone sarebbe a rischio, ma non confonderei gli editori con l'Aie. Gli editori sono un mondo più complesso dell'Aie e noi teniamo un dialogo aperto con tutti". "Faremo ogni sforzo - ha aggiunto - per rendere competitiva la nostra proposta anche dal punto di vista economico. E poiché molto di questo capitolo è anche nelle mani del Comune di Torino, abbiamo un valido motivo per collaborare con quella amministrazione".
"Sono convinto - ha concluso il presidente del Piemonte - che potremo aprire una stagione forte del passato, ma innovativa perchè il Salone continui ad essere una eccellenza di Torino e del Piemonte".