Attualità - 29 settembre 2016, 15:58

La “Iena” di Vigone Luigi Pelazza espulso dal Marocco per un servizio sulla prostituzione minorile

Una notte in aeroporto poi, a metà mattinata, l’imbarco sull’agognato aereo

La “Iena” di Vigone Luigi Pelazza espulso dal Marocco per un servizio sulla prostituzione minorile

Alla vigilia della ripartenza della fortunata trasmissione Mediaset “Le iene”, prevista per domenica 2 ottobre, uno dei suoi storici esponenti e giornalista d’assalto - Luigi Pelazza, da Vigone -  è stato espulso dal Marocco, dove stava confezionando un servizio sulla prostituzione minorile.

Nel pomeriggio di mercoledì 28 settembre la Polizia marocchina ha fatto irruzione nell'appartamento di Marrakech dove Pelazza si apprestava a registrare le testimonianze di alcuni ragazzi, ha arretato l’interprete locale e sequestrato il materiale e le attrezzature ed ha intimato alla Iena e al suo operatore di abbandonare il paese.

Pelazza sta in questo momento rientrando in Italia, dopo una lunga notte in aeroporto.

Al momento dell’espulsione, secondo lo stesso giornalista, non vi erano aerei a disposizione per un sollecito ritorno i Patria.

È lui stesso a raccontare la vicenda sul suo profilo Facebook:

“Sentite cosa mi è successo!

Sono in Marocco. Oggi alle 14, mentre stavamo girando un servizio sulla prostituzione minorile (anche di bambini), la polizia, che ci ha seguiti, ha fatto irruzione nella casa in cui stavamo facendo un’intervista, ha arrestato il nostro interprete e portato me e il mio autore Mauro Pilay in Prefettura.

Ci hanno sequestrato i telefoni, preso tutto quello che avevamo registrato e ci hanno vietato di fare telefonate e anche di contattare l’Ambasciata. Volevano anche farci firmare dei fogli per “assunzione di responsabilità” ma non abbiamo firmato nulla.

Siamo stati espulsi dal Paese.

Ci hanno ridato il telefono poco fa (alle 23), ci hanno portato in hotel e ora siamo all’aeroporto, dove dovremo passare la notte controllati a vista e ripartire domani mattina con il primo volo.

E tutto questo perché? Lo avete capito? Per insabbiare il business della prostituzione minorile, che esiste, c’è e l’ho vista con i miei occhi.

Non posso nemmeno mandarvi una foto perché non me la lasciano fare…”.

Poi, poco prima di mezzogiorno, il filmato rassicurante a bordo dell’aereo: “Eccomi, eccomi! Stiamo bene! Finalmente posso registrare. Sono sull'aereo e la polizia se n'è andata”.

S.O.

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