Inizia oggi il processo d’appello per i fatti avvenuti nel 2011 al cantiere TAV di Chiomonte. Durante le udienze del processo di primo grado in aula bunker si sono presentate importanti testimonianze indispensabili per farsi un’opinione complessiva su quanto avvenuto in questi anni in Valsusa.
Auspichiamo che questa nuova fase processuale possa rappresentare un ulteriore momento di riflessione sui fatti, anche da parte delle stesse istituzioni che dovrebbero impegnarsi a comprendere le cause del clima di crescente tensione in Valsusa. Un'escalation che ha portato alcuni No TAV a mettere in pratica azioni di disobbedienza civile per denunciare le troppe ingiustizie subite da chi si oppone al folle progetto dell'alta velocità in Valsusa.
dovrebbero impegnarsi a comprendere le cause del clima di crescente tensione in Valsusa
Riteniamo un ottimo segnale il via libera del Senato alla proiezione a Palazzo Madama a Roma del docufilm “Archiviato, l’obbligatorietà dell’azione penale in Valsusa”, filmato che documenta il doppiopesismo dell'obbligatorietà dell'azione penale in Valsusa per fatti legati al TAV ed alle proteste dei cittadini. Da una parte le denunce riguardanti presunte condotte violente delle Forze dell’ordine vengono sistematicamente archiviate però allo stesso tempo vengono emesse (anche nei confronti di persone anziane e disabili) severe misure cautelari spesso successivamente annullate dai giudici. Ci impegneremo per svolgere un evento analogo anche nei locali del Consiglio regionale del Piemonte.
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte