“Mi sono liberato di un peso, anzi di un macigno, dopo anni in cui ho sofferto molto, io e la mia famiglia”. Roberto Cota, ex governatore del Piemonte, è stato assolto dall’accusa di peculato dal tribunale di Torino. Una vicenda giudiziaria, spiega l’ex governatore, che ha messo a dura prova la sua vita politica, familiare e professionale. “Ora io sono innocente – precisa - ma lo sapevo dall’inizio, questo dimostra che è giusto avere fiducia fino in fondo e che una parte del sistema funziona”. Ma resta l’amarezza, per l’ex segretario del Carroccio, di essere stato “estromesso” non solo dal Palazzo della regione, ma anche messo all’angolo dal suo stesso partito. “Faccio l’avvocato, lavoro, sono indipendente economicamente” dice il leghista, che da quando è stato iscritto sul registro degli indagati è tornato a svolgere la sua professione al foro di Novara. A proposito delle famose “mutande verdi”, che poi erano dei pantaloncini acquistati a Boston durante una trasferta negli Usa “tutta a mie spese”, Cota dice: “Sono un’invenzione, ero io ad avere scoperto che quello scontrino era stato messo per errore, non la magistratura”. E nei confronti dell’opposizione che continua a citare il caso dei boxer come un esempio di “mala politica”, Cota replica: “Oggi c’è stata una risposta giudiziaria, ma Renzi farebbe bene a stare zitto e a interpretare con dignità il ruolo del presidente del consiglio, perché ha fatto scadere questo ruolo e sembra un venditore di pentole”. Roberto Cota era accusato di peculato per avere speso circa 30mila euro della Regione Piemonte in pranzi, cene, spuntini al bar e regali come cravatte, foulard e penne. Lui, assistito dagli avvocati Guido Carlo Alleva e Domenico Aiello, si è sempre difeso sostenendo che fossero “spese di rappresentanza istituzionali” e che comunque non fossero tutte addebitali a lui. Aveva anche risarcito, nei mesi scorsi, il consiglio regionale restituendo la somma. Oggi la Corte presieduta dal giudice Silvia Bersano Begey gli ha dato ragione.
A chi gli chiede se ha intenzione di tornare in politica, Cota non si sbilancia: "Oggi parliamo di altro".