La chiesa di Santa Rita ospiterà questo giovedì 13 ottobre dalle 20.45 un incontro sulla ‘volontà di riconciliazione’ che avrà come protagoniste le testimonianze di ex-combattenti della lotta armata e brigate rosse e di familiari di vittime di brigatisti.
Un incontro che vuole sensibilizzare il pubblico – estraneo agli eventi degli “anni di piombo” – sul tema della “giustizia riparativa” e della pratica del cosiddetto “RIB”, cioè l’accusa o litigio in cui non vi è un giudice ma c’è un accordo bilaterale e spesso aggressivo, finalizzato a trovare un accordo con l’altro.
Nati dall’idea, impegno e volontà del padre gesuita Guido Bertagna, con la partecipazione di Padre Giancarlo Gola di Torino, del docente in criminologia Adolfo Ceretti e della giurista Claudia Mazzucato, per ben sette anni si sono tenuti, in segreto, gli incontri tra vittime e responsabili della lotta armata, alla ricerca di un confronto, comprensione e giustizia riparativa di quanto accadde durante gli “anni di piombo”.
Un percorso difficile, non automatico o lineare, fatto di tensioni, convivenze difficile – visto che gli incontri avevano durata di una settimana e tutti, vittime e carnefici, vivevano sotto lo stesso tetto, condividendo anche i compiti della vita quotidiana, come il semplice lavare i piatti-, come spiega Padre Giancarlo, responsabile dell’Istituto Sociale di Santa Rita a Torino e partecipante diretto a questo percorso di ricongiungimento.
“Nelle pratiche processuali” dice padre Giancarlo, “non si dà mai spazio al dolore, al vissuto della vittima e del reo. In questi incontri, invece, abbiamo dato spazio a tutto questo. La decisione di riportare queste testimonianze in scuole, associazioni e seminari in Italia, ha proprio questo obiettivo: dare spazio e voce al dolore, al confronto e alle motivazioni dietro questi atti di violenza, sensibilizzando il pubblico e facendo riflettere sul tema della giustizia riparativa – che, in alcuni casi, è prevista anche dall’ordinamento giuridico italiano.”
L’esperienza ha dato vita a “Il libro dell’incontro” (presentato a Milano l’anno scorso dal giornalista Gad Lerner), in cui a parlare sono le vittime e responsabili della lotta armata degli anni settanta, mettendo in evidenza un tipo di giustizia che non si esaurisce nella pena inflitta ai colpevoli.