Si è chiuso con tre patteggiamenti - e pene sospese - il processo sull’assalto al bus dei tifosi del Verona avvenuto in un autogrill di Settimo il 15 gennaio 2015, dopo l’ottavo di finale di Coppa Italia tra Juventus e Verona.
Erano stati indagati dalla Digos di Torino e dal pm di Ivrea Giuseppe Drammis due bergamaschi e un milanese, tutti juventini incensurati non appartenenti ad alcuna tifoseria ultras. Tra questi c'è anche Giorgio Evenzio Saurgnani, imputato al processo per il lancio della bomba carta al derby di Torino che si era giocato all'Olimpico nel maggio 2015. Ieri davanti al gup di Ivrea Saurgnani, assistito dall’avvocato Monica Arossa, ha patteggiato una pena di un anno e otto mesi. I due suoi compagni bianconeri - seguiti dallo stesso legale - hanno patteggiato a un anno e sette mesi e a un anno e sei mesi. Per tutti e tre, incensurati e con una attività lavorativa, la pena è sospesa.Ha probabilmente influito nell'ottenere il consenso del pm - e poi del gup - al patteggiamento il fatto che i tre indagati abbiano confessato e poi risarcito l'ipotetica parte lesa di questo procedimento, il proprietario del furgone.
Il fatto era avvenuto a partita finita, di sera. Saurgnani e i suoi amici non erano andati allo stadio ma si erano presentati all'area del servizio con l'obiettivo di colpire a tifoseria avversaria. L'attacco era stato organizzato alcuni giorni prima dai tre su What's app. Quando il pulmino era arrivato Saurgnani aveva spaccato i vetri del veicolo con uno sfollagente. Poi era stato tirato un grosso petardo dentro al bus, afferrato dall'autista che lo aveva subito lanciato fuori dall'abitacolo. Grazie alla sua mossa non c'erano stati feriti. Infine era scoppiata una rissa. C'era stato anche un accoltellato che non è mai stato identificato. Ma l'autore del ferimento, uno dei tre indagati a Ivrea, era andato, insieme al legale, in procura a Torino per auto denunciarsi. Dopo di lui avevano confessato anche gli altri due. Gli altri partecipanti alla rissa non erano stati identificati. Nessuno aveva sporto denuncia.