Serata infuocata in Consiglio comunale a Chivasso. In discussione un ordine del giorno presentato dal consigliere del Movimento 5 Stelle, vicepresidente della Città Metropolitana, Marco Marocco. Il tema, “Stop ampliamenti della discarica di Chivasso”, era di quelli che da alcuni anni riscaldano gli animi dei chivassesi, soprattutto di quelli che abitano nelle frazioni, in prossimità del mega impianto da 4 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti di Regione, di proprietà della società Smc (Gruppo Waste Italia). Il documento presentato dai pentastellati chiedeva, in sostanza, un impegno da parte dell'amministrazione a non concedere ulteriori possibilità di conferire rifiuti in una discarica già dichiarata esaurita nel 2008. Folto il pubblico presente in aula, composto prevalentemente da attivisti dei Comitati contro la discarica, ma anche di cittadini provenienti dalle frazioni di Pogliani e Montegiove, e dal confinante Comune di Montanaro (tra cui il sindaco Giovanni Ponchia, fortemente contrario a ogni forma di ampliamento dell'impianto). Contromossa della maggioranza è stata la presentazione di un emendamento all'ordine del giorno, estremamente articolato e che stravolgeva completamente quello presentato dai proponenti. A leggerlo, per almeno mezzora sotto i fischi e le urla dei presenti, il capogruppo del Pd Gianni Pipino. Il presidente del Consiglio comunale, Claudio Careggio, ha cercato ripetutamente di ristabilire l'ordine, minacciando la sospensione della seduta e facendo intervenire le forze dell'ordine. “Marocco si vuole ergere a paladino della battaglia contro la discarica – ha detto provocatoriamente Gianni Pipino – ma non fa altrettanto sulla vicenda Smat della sindaca Appendino”. Dopo queste parole gli animi si sono ancor più riscaldati e dalla platea sono volati insulti nei confronti della maggioranza e sono comparsi scritte e striscioni con la scritta “Ne abbiamo le discariche piene”. Nel bailamme più totale è stato messo ai voti l'emendamento, passato a maggioranza con i voti contrari di 5 Stelle e dei gruppi di centrodestra. Non essendo stato ritirato, l'ordine del giorno emendato passava a maggioranza. In questo viene sottolineata la necessità di effettuare una bonifica della vasca Chivasso1, con il metodo del “landfill mining”, secondo il progetto Wastend3 presentato nei giorni scorsi alla Città Metropolitana, i cui tecnici ne decideranno o meno l'attuazione. Il progetto prevede anche la concessione di conferimenti di rifiuti (che non saranno solidi urbani) per ulteriori 750 mila metri cubi. Questo documento rimane dunque agli atti del Consiglio comunale di Chivasso di giovedì 27 ottobre.
Molto critico l'intervento del consigliere d'opposizione Matteo Doria (Ncd): “Perché dobbiamo dare per assodato che sia necessario concedere qualcosa all’azienda per fare un intervento che non ha fatto? Non si può calar le braghe, è eticamente sbagliato, è un messaggio aberrante. Non ci sono garanzie che sia poi gestito il post mortem, gli accantonamenti che sono prescritti per legge non sono stati effettuati”.
“Chiedo al primo cittadino – ha detto Gianfranco Scopettone, consigliere della lista civica di centrodestra - di gestire la situazione da buon padre di famiglia, si prenderà lui le responsabilità ne risponderà alla cittadinanza, in futuro. Se Waste Italia vuole realizzare gli impianti se li paghi. Fino a oggi ci hanno preso per i fondelli, come possiamo fidarci?».