Attualità - 15 novembre 2016, 16:40

Ristoranti, il futuro sono le prenotazioni on line

Ne hanno discusso esperti del settore nel corso di “Gourmet” al Lingotto Fiere: già oggi un viaggiatore su quattro prenota prima dove andare a mangiare

Ristoranti, il futuro sono le prenotazioni on line

Prenotare on line una vacanza o un aereo è ormai diventata un’abitudine, ma presto lo sarà anche prenotare on line il ristorante dove andare a cena: oggi lo fa in media un italiano su quattro prima di partire per un viaggio. Hanno discusso di questo tema esperti del settore e ristoratori nel corso di una interessante tavola rotonda durante“Gourmet”, la rassegna su cibo, bevande e abitudini alimentari in svolgimento al Lingotto Fiere.

A introdurre i lavori l’avvocato Claudio Ferraro, direttore dell’Epat (esercizi pubblici associati di Torino e provincia), che ha presentato il volume “Le prenotazioni on line al ristorante” curato da  ConfCommercio, TheFork e Fipe , nel quale viene affrontato diffusamente il tema. Citando Robert Noyse, il celebre “sindaco” di Silicon Valley, Ferraro ha definito l’imprenditore moderno “quello che deve sapere da solo quale sia l’innovazione necessaria. E per farlo deve stare sempre in prima linea”, per introdurre il tema delle prenotazioni on line al ristorante, affrontato più diffusamente da Luciano Sbriga, direttore dell’ufficio studi della Fipe (federazione italiana pubblici esercizi). Sbriga, nel sottolineare come il settore della ristorazione sia quello con il più alto tasso di turnover, dove oggi resistono soltanto 52 aziende su 100 aperte cinque anni fa, ha analizzato i punti di forza e di debolezza delle attività di ristorazione in Italia, evidenziando nella carenza di innovazione il punto su cui lavorare. “Le prenotazioni on line garantiscono una migliore gestione del lavoro, favoriscono il marketing e sono strumento utile per l’innovazione”.

Si è poi parlato di come vincere le resistenze di coloro che si definiscono scettici, considerando la ristorazione un settore che non debba essere ‘contaminato’ dalle nuove tecnologie, perché fondato sul rapporto diretto tra gestore e cliente, ma poi i numeri hanno evidenziato che prima di un viaggio coloro che prenotano un ristorante sono il 12% e che un altro 11% lo fa durante il soggiorno: sommando queste due voci si arriva quasi al 25%, quindi “una persona su quattro già oggi prenota on line”, ha aggiunto Sbriga, che poi ha spiegato come la gran parte delle persone per scegliere tendano a consultare i siti e a fidarsi delle recensioni. E qui entra in gioco Almir Ambeskovic, manager di “TheFork” Italia, la piattaforma leader nel settore delle prenotazioni on line e da anni partner della Fipe. “In Italia manca un po’ il coraggio di credere nelle novità, eppure credo che questo possa diventare il primo mercato europeo nelle prenotazioni on line”.

Già adesso ci sono 8 mila ristoranti in Italia dove è possibile prenotare on line e per questo TheFork ha spiegato come implementare questa scelta possa accrescere le possibilità di business, aiutando a trovare nuovi clienti, gestendo più facilmente le prenotazioni, fidelizzando la clientela. “Un tavolo vuoto è sempre una perdita, meglio uno che renda anche solo 30 euro, un ristorante con tanti tavoli vuoti perdere immagine e quindi clientela. Perché per un locale non è la posizione che conta, ma l’offerta e la qualità del cibo e del servizio”. Andrea Arizzi, manager di TheFork, ha fornito poi in po’ di numeri: il 14% dei top chef in Italia è legato alla piattaforma, grazie alle iniziative “TheFork festival” e a quella estiva “summer” si possono implementare il numero dei clienti attratti da offerte vantaggiose, senza per forza arrivare agli sconti del 50%. Il tutto con l’ausilio di una tecnologia semplice da usare, con un bottone di prenotazione on line per il cliente e la possibilità del locale di creare una propria newsletter personalizzata.

Hanno poi concluso Valentina Quattro di Trip Advisor, leader mondiale delle recensioni on line, che comprende 24 siti che operano in 48 paesi per le prenotazioni. I numeri sono clamorosi: 350 milioni di utenti unici al mese,   385 milioni di recensioni, 4 su un massimo di 5 come punteggio medio delle valutazioni. I 6 milioni di utenti unici fanno di Trip Advisor il primo portale in Italia, con gli esercizi di ristorazione che rappresentano il 65% di tutte le recensioni presenti. Teresa Chiarolla, della sede londinese di Trip Advisor, ha poi spiegato come le recensioni on line siano diventate uno strumento di business perché “il 58% dei viaggiatori legge tra le 6 e le 12 recensioni prima di decidere il ristorante”. Ecco quindi l’importanza di ottenere un certificato di eccellenza o addirittura il Traveller’s choice, che viene attribuito solo al 5% delle strutture.

Dopo l’intervento di Roberto Petriello, proprietario del ristorante La Piola di corso Vinzaglio, che ha spiegato perché ha sposato convintamente da tempo la causa delle prenotazioni on line, le domande dei presenti si sono indirizzate soprattutto su spiegazioni di carattere tecnico, sui costi che legarsi al servizio TheFork impone (2 euro a prenotazione, ndr), come comportarsi di fronte ai commenti più indelicati o agli insulti (quelli che contengono parolacce sono bannati in automatico) , soprattutto come difendersi dal cosiddetto rischio del “no show”: coloro che prenotano e poi non si presentano, magari senza neppure avvisare. Un problema molto sentito dai ristoratori, per il quale TheFork si sta attivando per studiare possibili soluzioni, anche se l’inserimento della carta di credito nella procedura di prenotazione potrebbe risultare controproducente, scoraggiando dall’avvicinarsi alla novità diversi potenziali clienti.

Massimo De Marzi

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