Attualità - 19 novembre 2016, 18:30

Vuoi presentare un libro? A Chivasso devi pagare la Siae

Per la presentazione di un libro tutelato dal diritto d'autore bisogna pagare la Siae

Vuoi presentare un libro? A Chivasso devi pagare la Siae

Per la presentazione di un libro tutelato dal diritto d'autore bisogna pagare la Siae. Perlomeno a Chivasso e grazie all'interpretazione della legge 633 del 1941 adottata dal funzionario dell'agenzia locale, Ilaria Locori. La normativa approvata nel pieno della II Guerra Mondiale, parla di eventi spettacolari, comprese declamazioni e recitazioni di libri. Certamente è rimasto basito il presidente dell'Università della Terza Età, Giuseppe Busso, quando ha ricevuto la telefonata dell'agente Siae che gli contestava il pagamento della tariffa maggiorato da una sanzione, dopo uno degli incontri letterari organizzati in occasione del Festival della Letteratura. L'evento, titolato di "Recitando Shakespeare" di Franca Rizzi Martini, era volto alla promozione dei libri scritti da Bruno Gambarotta e Giovanni Tesio, per cui autore o editore sono tutelati dal diritto d'autore.

“Non faccio questioni personali con l'agente della Siae – dichiara il presidente Giuseppe Busso -, anzi ritengo positivo che svolga bene il suo lavoro, sbagliano semmai coloro che non applicano le regole. Sostengo tuttavia che è una norma che oggi non ha senso, poteva andar bene durante la Guerra. Inoltre, in un momento in cui si è perso il Salone del Libro di Torino, questa interpretazione non dà certo una mano alla promozione della lettura. La tariffa è relativamente modesta, ma è davvero una questione di principio”.

Il costo, per la presentazione di un libro, va da un massimo di 122 euro più Iva a un minimo di 10 euro, a seconda del luogo in cui si svolge l'evento. Sono esentate, grazie a una convenzione nazionale, le presentazioni che avvengono in biblioteche o università.

Il presidente dell'Unitre, dopo aver pagato la cifra (modesta) contestata, ha tuttavia deciso di andare in fondo alla vicenda: “Siamo stati alla Direzione regionale della Siae a Torino per esporre la situazione – racconta Busso -. Hanno confermato la legittimità della richiesta, concordando tuttavia anche la nostra interpretazione: l'autore promuove il proprio libro, uno o più persone che lo presentano e commentano, ponendogli domande concernenti l'opera. Spesso si chiede di leggere una paginetta o un brano, ma la cosa è del tutto marginale. Si tratta di eventi promozionali per la lettura. Il diritto d'autore è sacrosanto – conclude -, ma quando dovuto. Così si è scoraggiati dal promuovere nuove iniziative editoriali. Stiamo preparando una circolare, che sottoporremo all'attenzione della Siae. L'invieremo a tutte le nostre sedi, in modo che siano a conoscenza delle norme da rispettare. Parallelamente, però, stiamo contattando gruppi parlamentari che portino avanti un'iniziativa volta a fornire una diversa interpretazione della legge, in modo che possa essere concepita e adottata su scala nazionale”.

Flavio Giuliano

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