Attualità - 28 novembre 2016, 07:16

In Piemonte, la provincia di Torino è quella con la peggiore “qualità della vita”

Nonostante le 6 posizioni guadagnate rispetto all’analoga graduatoria del 2015 è settantesima assoluta (su 110). Guida la graduatoria del Piemonte la provincia di Cuneo, tredicesima assoluta. Studio di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma

In Piemonte, la provincia di Torino è quella con la peggiore “qualità della vita”

Mantova, che pone fine ad una lunga egemonia di Trento, è la città italiana con la migliore "qualità della vit", Crotone quella con la peggiore. Quasi il 54% della popolazione italiana (32 milioni 732 mila residenti ) ha dichiarato di vivere in province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente, mentre il Sud e le metropoli, con l’unica eccezione di Torino, vedono un peggioramento generale delle condizioni. Sono i dati che consegna agli esperti analisti della materia lo studio compiuto – per redigere la classifica 2016 - da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma sulla “Qualità della vita”, arrivata quest’anno alla diciottesima edizione, che rappresenta il più completo studio statistico sulla qualità della vita pubblicato oggi in Italia e consente di coglierne i numerosi aspetti sul territorio delle province italiane.

Si tratta di uno studio che prende in considerazione ed analizza le 110 province italiane sulla base di 9 dimensioni (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita), 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base, per ricavare un quadro generale del benessere o del malessere in Italia.

Ai primi dieci posti della classifica di ItaliaOggi ci sono, dopo Mantova e Trento, Belluno, Pordenone e poi Siena, Parma, Udine, Bolzano, Vicenza e Lecco.

Tra le 54 province con una scarsa o insufficiente qualità della vita, 6 sono dislocate nel Nord Ovest, 2 sono nel Nord Est, 7 in Italia centrale e 39 su 41 in Italia meridionale e insulare. Nell’ordine Carbonia-Iglesias (100esima), Medio Campidano, Reggio Calabria, Imperia (l’unica del Nord Italia in fondo alla classifica), Palermo, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Napoli, Siracusa e Crotone (nella posizione 110, l’ultima)

Per quel che riguarda le province del Piemonte, nonostante le 7 posizioni perse rispetto all’analoga graduatoria del 2015 (la Granda è l’unica provincia a perdere terreno), Cuneo – 13^ assoluta - continua ad essere quella dove la qualità della vita è migliore.

Quattro posizioni più indietro, diciassettesima, stabile rispetto all’anno precedente, c’è la provincia del Verbano-Cusio Ossola. Seguono, nonostante i miglioramenti in classifica, Vercelli (33° posto contro il 37° del 2015),  Biella (37° posto contro il 44° del 2015),  Asti (che mantiene il 53° posto del 2015), Alessandria (59° posto contro il 64° del 2015 e Torino, che guadagna sì 6 posizioni, ma si attesta tuttavia al 70° posto, ultima del Piemonte, i cui cittadini definiscono insufficiente la qualità della vita.

Torino è cinquantatreesima nella classifica “affari e lavoro”, addirittura novantaseiesima in quella che tratta di “ambiente”, centoduesima in quella relativa alla “criminalità”, settantottesima in quella che considera il “disagio sociale”, ottantunesima per “popolazione”, sessantaquattresima in quella dei “servizi finanziari e scolastici”, cinquantesima per “servizi sanitari”, sessantaseiesima in quella che guarda a “tempo libero e turismo” e ventitreesima in quella del “tenore di vita” (33 posizioni in più su del 2015).

Nicolò Bertola

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