L'attività consiliare del M5s si svolge all'insegna della provocazione continua, al limite della schizofrenia, e sempre condita da insulti e insinuazioni contro gli avversari. Appena ieri abbiamo sentito la presidente della Commissione legalità solidarizzare con i No Tav condannati in primo grado, ma già stamane, tanto per non perdere il ritmo, nella stessa Commissione, da parte della consigliera Maura Paoli, è partito un attacco volgare contro Forza Italia e PD accusati di essere partiti mafiosi. Così, a freddo, senza una motivazione apparente.
Passi per la sgrammaticatura istituzionale di questo o quel consigliere grillino, il problema vero è che il sindaco Chiara Appendino appare ogni giorno di più come la bella addormentata in Consiglio (quando c'è). E sempre più si avverte nella sua condotta il conflitto fra la tentazione del radicalismo tipico del movimento, e il dovere dell'equilibrio cui è costretta dal suo ufficio. Questa situazione ha riflessi, e ne avrà sempre di più, sull'amministrazione della città. Un sindaco che si dice "fiera e orgogliosa" per la mozione anti Tav il cui valore è carta straccia, non dà una bella immagine di sé e proietta all'esterno un senso di inconcludenza e di irresolutezza. Giocare a fare gli estremisti nel cuore delle istituzioni non porta da nessuna parte: danneggia solo le istituzioni. E Torino non merita neanche la centesima parte degli oltraggi fin qui patiti da questo sindaco e da questa giunta.
Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia in Comune