In Piemonte potrebbe nascere un nuovo polo per la ricerca sulla fusione nucleare. A presentare questa mattina il Divertor Tokamark Test facility i Presidenti della Regione Sergio Chiamparino, dell'Unione Industriale Dario Gallina, dell'ENEA Federico Testa e dal Direttore del Dipartimento Fusione dell'ENEA Aldo Pizzuto.
L' investimento complessivo di circa 500 milioni di euro richiederà almeno 270 addetti per la costruzione e 500 per la sperimentazione, ai quali si aggiungeranno rispettivamente 350 e 750 posti nell'indotto terziario. La gestione dell'impianto si protrarrà per almeno 25 anni e necessitera' di spese di approvvigionamento, materiali di consumo e manutenzioni per circa 15 milioni di euro l'anno, più l'indotto relativo alla presenza sul territorio dello staff tecnico-scientifico. La ricaduta in termini di reddito prodotto sul territorio di un simile progetto è stimata pari a 4 volte l'investimento.
Saranno coinvolte industrie medio-grandi e PMI che operano nel campo della superconduttivita', della meccanica di precisione, dell'elettronica di potenza, delle tecnologie speciali per il vuoto e dei processi per la realizzazione di materiali e componenti.
"La Regione Piemonte", ha osservato il presidente Sergio Chiamparino, "può essere considerata a buon diritto la sede naturale per un progetto di questa portata: il nostro è infatti un tessuto industriale ricco e votato all'innovazione, con molte eccellenze nel campo della ricerca e della sperimentazione scientifica. La presenza del Politecnico e dell'Unito garantisce la qualità dei percorsi di alta formazione".
"Noi siamo pronti a partire in pochissimi mesi", ha commentato Aldo Pizzuto, "Riprodurre il meccanismo che alimenta le stelle è la grande sfida della ricerca sulla fusione nucleare, che vede impegnati i migliori laboratori di tutto il mondo nel produrre energia rinnovabile, sicura, economicamente competitiva, inesauribile e in grado di sostituire i combustibili fossili".
Dei 500 milioni di euro necessari al progetto, 250 verrebbero da un prestito, 15 da fondi regionali, 40 potrebbero arrivare dal MISE e altrettanti dal MIUR. Proprio su quest'ulimo punto si è espresso il Presidente dell'ENEA Federico Testa:"Andiamo a parlare con il nuovo ministro della pubblica istruzione e le diciamo che questo è un progetto a cui pensare".