Attualità - 30 dicembre 2016, 16:20

No ai "botti" di Capodanno in molti comuni della provincia di Torino. Ma è davvero possibile questo divieto?

Al di là dei giudizi personali, il Ministero dell'Interno avrebbe espresso parere discordante rispetto alle situazioni in cui certe ordinanze sono state emesse

No ai "botti" di Capodanno in molti comuni della provincia di Torino. Ma è davvero possibile questo divieto?

In molti comuni della provincia di Torino, così come nel resto d'Italia, i sindaci hanno emesso ordinanze per vietare i “botti” di Capodanno, limitando quindi l'utilizzo di articoli pirotecnici. Ma queste ordinanze sono correte? Al di là dei giudizi personali, il Ministero dell'Interno avrebbe espresso parere discordante rispetto alle situazioni in cui certe ordinanze sono state emesse.

Quali sono le motivazioni per cui i “botti” possono essere vietati?

Uno dei motivi per cui è possibile vietare i “botti” è l'assenza del marchio CE: nel caso non fosse presente sugli articoli, questi sarebbero quindi considerati non conformi, quindi illegali e andrebbero vietati, per garantire la sicurezza personale e pubblica.

Il “divieto” può inoltre essere imposto se occorrono situazioni contingibili e urgenti, considerati extra-ordinem: essendo quindi straordinarie devono riportare una data di inizio e fine di limitazione. Le amministrazioni comunali che avrebbero imposto il divieto in modo permanente non si concilierebbero dunque con le necessarie caratteristiche di urgenza.

Di recente il Prefetto Caterino di Rovigo, ha presentato una lettera ufficiale indirizzata alle Autorità e al Sindacato Nazionale Operatori Pirotecnici, in cui evidenzia la situazione, citando anche una decisione del Tar Liguria che, nel novembre 2015 ha stabilito che "l'adozione di una ordinanza contingibile e urgente sussiste se con congrua motivazione a prevedere l'impossibilità di fronteggiare l'emergenza con i rimedi ordinari". Ma essendo i “botti” eventi che si verificano ogni anno nel periodo di festività natalizie, non sarebbero considerati, secondo il Prefetto Caterino, una situazione extra-ordinem.

Infine tutte le m isure del genere devono essere comunicate preventivamente ai singoli Prefetti, che rappresenta l'autorità competente nel vietare gli articoli pirotecnici. Botti si o botti no? Chissà quanti “appassionati” resisteranno tra pochi giorni da accendere almeno un petardo, una fontanella o un articolo pirotecnico.

r.g.

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