Politica - 16 gennaio 2017, 13:48

Centro Donbass a Torino: parte l’interrogazione al governo

Sei parlamentari Pd hanno presentato un’interrogazione parlamentare contro il centro di rappresentanza della DNR aperto a Torino. L’autoproclamata repubblica non è riconosciuta

Centro Donbass a Torino: parte l’interrogazione al governo

 

Un mese fa, a Torino, ha aperto un “centro di rappresentanza” della DNR, l’autoproclamata repubblica del Donbass, regione orientale dell’Ucraina, filorussa e separatista, che vuole l’indipendenza dalla capitale, Kiev. La DNR considera come propria capitale la città di Donetsk, roccaforte delle milizie separatiste.

Si tratta di uno stato non riconosciuto, in quanto originato da un conflitto armato all’interno di una guerra, quella in Ucraina, che vede coinvolta anche la Russia. Il governo di Mosca, peraltro, ha avallato l’occupazione armata della Crimea, che è stata annessa alla Russia con un referendum avvenuto in circostanze che la comunità europea considera non democratiche.

Alla luce di tutto questo, che apra un centro di rappresentanza della DNR in Italia (il secondo in Europa, dopo quello in Repubblica Ceca, fortemente osteggiato dal governo locale) è ritenuto un pericolo da parte dell’Associazione Adelaide Aglietta, radicale, e da alcuni parlamentari torinesi del Partito Democratico, guidati da Davide Mattiello.

Il gruppo democratico, che riunisce anche Antonio Boccuzzi, Umberto D’Ottavio, Silvia Fregolent, Paola Bragantini e Anna Rossomando, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiede l’intervento del governo.

L’associazione radicale torinese ha ospitato una conferenza stampa per rilanciare una risposta politica a quanto avvenuto il mese scorso.

“Vogliamo rilanciare questa iniziativa – ha spiegato Igor Boni, presidente dell’Associazione Adelaide Aglietta – che risponde all’azione promossa dal centrodestra torinese. Il centro di rappresentanza ha come obiettivo quello di far riconoscere l’esistenza del Donbass in quanto repubblica indipendente”. A promuovere l’apertura del centro di rappresentanza della DNR, infatti, è stato il consigliere comunale Maurizio Marrone, uno dei principali esponenti di Fratelli d’Italia in Piemonte.

“Noi sappiamo benissimo di cosa stiamo parlando – ha attaccato Davide Mattiello – e sappiamo che le spinte di estrema destra condizionano questa Europa. Ma dietro questo episodio c’è un’orizzonte di disgregazione dell’Unione Europea. C’è un’illusione neofeudale che pretende di rispondere alla complessità europea”.

“Noi siamo molto critici con l’Europa – ha spiegato Umberto D’Ottavio – ma dobbiamo fare attenzione ai proclami: i valori della DNR sono terribili. Si esprimono dicendo che in Europa, ad esempio, si pratica la sodomia. La presenza di un loro centro di rappresentanza in Italia va denunciata, perché il nazionalismo che si lega al nazismo è dietro l’angolo”.

Lorenzo Berto, rappresentante della Gioventù Federalista Europea, ha aggiunto: “L’Unione Europea ha un sacco di difetti, ma è anche il posto in cui vengono garantite le libertà individuali”.

Alla protesta hanno poi aderito diverse associazioni, come Acmos, un tempo presieduta da Mattiello, rappresentata dall’attuale presidente Diego Montemagno, che ha ribadito l’impegno a educare i giovani, attraverso il progetto Meridiano d’Europa, a un confronto diretto con le istituzioni europee. Anche l’associazone culturale RetròScena, rappresentata da Simone Poté.

“Se non reagiamo – ha concluso Sjlvia Manzi, dell’Associazione Adelaide Aglietta – verremo schiacciati da Putine da Trump, che si fanno portatori di valori che non ci appartengono. Sempre qui a Torino, due anni fa, è stata aperta l’Associazione Piemonte-Russia, che, dice, considere Putin un faro”. Ora tocca al Governo.

Paolo Morelli

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