Eventi - 24 gennaio 2017, 11:01

Exodos: le rotte migratorie da Aleppo a Ventimiglia

Inaugurata la mostra “Exodos”, alla Regione Piemonte, con gli scatti di 12 fotoreporter e videomaker che raccontano le migrazioni. Sarà aperta fino al 24 febbraio, dalle 10 alle 18

foto di Paolo Siccardi

foto di Paolo Siccardi

Quando i migliori fotoreporter e videomaker torinesi si riuniscono, per creare una mostra sulle migrazioni, il risultato non può che essere eccellente. È il caso di “Exodos”, esposizione inaugurata ieri, 23 gennaio, nella sala mostre della Regione Piemonte (piazza Castello 165) con immagini che descrivono, una dopo l’altra, il lungo e tortuoso percorso compiuto dai migranti che giungono fin qui.

 

C’è la Siria, ci sono i bombardamenti e i barconi, poi tante, troppe, barriere fatte di reti, frontiere che descrivono un’Europa composta quasi esclusivamente da ostacoli. In tutto questo, lo sforzo per conservare gli ultimi brandelli di umanità è sempre più grande. Questi professionisti torinesi ci hanno provato: Marco Alpozzi, Stefano Bertolino, Cosimo Caridi, Mauro Donato, Max Ferrero, Mirko Isaia, Giulio Lapone, Matteo Montaldo, Giorgio Perottino, Andreja Restek, Paolo Siccardi, Stefano Stranges.

 

“Penso che queste immagini – ha spiegato Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte – trasmettano una forte emotività, a proposito di un fenomeno che è destinato a cambiare per sempre le nostre le vite”. Una mostra sulle migrazioni è anche un’occasione per ragionare e pensare a come affrontarle, senza retorica. “Credo che finché distingueremo tra migranti richiedenti asilo e migranti in fuga dalla povertà – ha precisato Chiamparino – non troveremo mai politiche adeguate”.

Anche Monica Cerutti, Assessora alle Pari opportunità e all’Immigrazione, è dello stesso avviso: “Vogliamo superare gli stereotipi sulle migrazioni – ha sottolineato – perché queste persone che si spostano non sono soltanto dei numeri. Il coinvolgimento emotivo deve parlare al cuore dei cittadini, non alla pancia”. Ed è in programma, durante la mostra (che chiuderà il 24 febbraio) anche un ciclo di incontri e seminari.

Il coordinamento dell’organizzazione è stato affidato a Marco Bobbio, giornalista, presidente dell’Associazione allievi del Master in giornalismo “Giorgio Bocca”. “Le opere qui esposte – ha spiegato – sono in gran parte inedite e hanno lo scopo di raccontare cosa c’è dietro il percorso compiuto dai migranti”. Tra i partner dell’iniziativa anche Fieri, Associazione Stampa Subalpina, Vinelli & Scotto, il Master in giornalismo di Torino e l’Ordine dei giornalisti del Piemonte.

Nella mostra trova spazio anche “Passaggi”, la webserie, realizzata da Simona Carnino e Carolina Lucchesini, che ha per protagonisti migranti che aiutano altri migranti. Persone già inserite nella nostra società che decidono di accogliere altre persone appena arrivate qui, che hanno bisogno di comprendere e farsi comprendere.

La mostra colpisce le emozioni, ma al solo scopo di muovere i pensieri per capire i motivi, le necessità, le paure di tante persone che decidono, contro la propria volontà, di abbandonare i propri paesi di origine. C’è ancora tanto da fare, ma comprendere è il primo passo.

Paolo Morelli

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