Come è possibile interpretare e rappresentare la proclamazione di Torino Creative City Unesco? Come si può dare sostanza a una città dichiarata dall’Unesco “Città Creativa per il Design”?
Gli studenti dello IAAD immaginano un evento diffuso per la città che riesca a coinvolgere grandi attori e soggetti del design nella sua declinazione industriale mettendoli in dialogo con la comunità cittadina. Un evento inclusivo capace di diventare patrimonio collettivo, dove radicamento territoriale e globalizzazione convivono in un dialogo all’unisono. La città come luogo evento, sulla scia del recente successo di Slow Food.
Sono questi i temi su cui gli studenti di IAAD lavoreranno nella settimana dal 13 al 17 Febbraio 2017. Come ogni anno, una settimana dedicata al confronto su temi di attualità relazionati al mondo del design e alla sua diretta connessione con la società, un momento fondamentale del percorso creativo-sperimentale-didattico dell’università in cui studenti e docenti lavorano insieme su temi concreti che riguardano il territorio e le necessità nascenti. Durante la settimana dedicata ai workshop le attività didattiche IAAD si trasformano per lasciare spazio a un’esperienza unica, trasversale che coinvolge tutti gli studenti del secondo e terzo anno e colleghi di università estere quali École de Condé - Francia, Tiltan College - Israele e Tokyo Metropolitan University - Giappone. Anche quest’anno, 350 studenti creativi affronteranno temi e bisogni della città in cui vivono, usciranno dalle aule e si immergeranno nella realtà circostante per proporre analisi e soluzioni innovative con la libertà di chi ancora non è parte dell'ingranaggio produttivo (con il supporto di docenti ed esperti che i problemi li conoscono a fondo perché li affrontano ogni giorno).
Aprirà gli IAAD Turin Design Workshop 2017 il noto urbanista inglese Charles Landry. Contro il modello dello urban engineering, che si concentra esclusivamente sulle infrastrutture fisiche, egli crea il concetto di infrastruttura creativa, connubio tra gli elementi materiali e le dinamiche umane di un luogo, le sue connessioni e relazioni, la sua atmosfera. Le città devono essere le più creative per il mondo e non nel mondo. Così la creatività viene ad assumere un fondamento etico. La creatività civica - sostiene Landry - è la capacità immaginativa di risolvere problemi, applicata a obiettivi volti al bene collettivo. Presuppone da parte del settore pubblico un maggiore spirito imprenditoriale, pur entro i limiti istituzionali, e da parte del settore privato una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità verso la collettività.
Commenta Laura Milani Direttore IAAD - “L'orizzonte è globale, vogliamo immaginare una città che si confronti con i grandi problemi della contemporaneità: guerre, migrazioni, diseguaglianze... e non solo per i loro riflessi su scala locale. Una città può dare il suo contributo ponendosi in modo responsabile e soprattutto collettivo. ONU, FMI, BMI, EU... sono organizzazioni ricche e potenti ma non hanno la capacità di attivare risorse concrete come una comunità cittadina. Torino può diventare un polo di facilitazione di reverse innovation, una piattaforma di trasferimento tecnologico e soprattutto fabbrica di soluzioni possibili. Immaginiamo una sorta di open source del saper fare che coinvolge aziende, università e amministrazioni che investono le proprie conoscenze per trovarsi al centro di una rete di scambi e commerci senza precedenti. A contorno di un periodo dell'anno dedicato al design, sul modello di quanto si fa con Contemporary per l'arte contemporanea, con i nostri workshop desideriamo formulare proposte, mettere in luce potenzialità, segnalare criticità che potrebbero essere determinanti per il successo e la qualità dell'iniziativa. I partecipanti saranno divisi in dieci gruppi che fanno riferimento a tre aree tematiche: la progettazione dell’evento, il rapporto con la comunità locale, l’interazione con le reti di conoscenza allargate. La concentrazione di una serie di iniziative ed eventi in un periodo dedicato al design è mirata a dare maggiore visibilità a un’attività, e soprattutto a una vocazione, che si sviluppa su tutto l’arco dell’anno in maniera continuativa.”