Attualità - 06 marzo 2017, 10:32

Nichelino, il comune pronto a costituirsi parte civile nel processo Caccia

Per il coinvolgimento di Franco D'Onofrio, residente nichelinese e originario di Vibo Valentia: "Danno all'immagine della città"

Nichelino, il comune pronto a costituirsi parte civile nel processo Caccia

La Città di Nichelino è pronta a costituirsi “parte civile” nell'eventuale processo al presunto killer dell'ex procuratore di Torino Bruno Caccia, ucciso il 26 giugno del 1983: Franco D'Onofrio, originario di Vibo Valentia, è residente nichelinese.

D'Onofrio, ex militante del gruppo terroristico “Prima Linea”, coinvolto e condannato a 9 anni (ancora solo in appello) nel maxi processo Minotauro: ora viene chiamato in causa nell'indagine riguardante l'omicidio del procuratore al cui nome è intitolato il Palazzo di Giustizia di Torino. Se venisse rinviato a giudizio, la Città di Nichelino si costituirebbe “parte civile” per difendere la propria immagine.

"Riteniamo che l'immagine della Città risulterebbe danneggiata dal coinvolgimento di un suo cittadino nell'omicidio del procuratore Caccia – affermano il Sindaco, Giampiero Tolardo e  l'Assessore alla Cultura e alla Legalità della Città di Nichelino, Diego Sarno –. Nichelino da anni si impegna nella lotta alle mafie in varie modalità: aderendo all'associazione dei Comuni 'Avviso pubblico', partecipando alla giornata del 21 marzo in ricordo delle vittime della Mafie, e avendo in consegna un bene confiscato a una cosca della 'Ndrangheta che andremo a destinare alle associazioni cittadine e agli studenti delle scuole superiori una volta approvato il bilancio a marzo. Quest'anno per preparaci alla Giornata del '21 marzo', organizzeremo un incontro su 'Mafia, Sport e Calcio' con la partecipazione del deputato membro della Commissione parlamentare Antimafia Davide Mattiello, con l'autore del libro 'Calcio criminale' Pierpaolo Romani, e con il giornalista de 'Il Fatto Quotidiano' Andrea Giambartolomei".

"Intendiamo dare un segnale chiaro ai cittadini e alle mafie presenti sul nostro territorio – continuano il Sindaco e l'assessore – facendo capire che abbiamo i giusti anticorpi per combattere l'infiltrazione mafiosa nella nostra città. I soldi eventuali che otterremo dal processo verranno impegnati in progetti per la diffusione della cultura della legalità, perché le mafie si sconfiggono grazie all'impegno di ogni cittadino".

Massimo De Marzi

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