"L'export è il principale mercato col quale dobbiamo confrontarci".
A dirlo è il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, nell'ambito della presentazione della 181' "Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera", condotta da Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Nel IV trimestre 2016 la produzione industriale ha registrato una crescita del 2,5% rispetto allo stesso trimestre del 2015. Nel complesso l'anno passato ha fatto registrare una media annua del 2,2%.
"La chiave di volta della nostra strategia", ha dichiarato Dardanello, "è il made in Italy, che è il secondo brand nel mondo dopo la Coca Cola. Non possiamo parlare ancora di un trend di crescita sostenuta, anche se i dati sono positivi".
"Nel settore manifatturiero", ha commentato Simone Ghiazza, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte, "migliorano le aspettative su occupazione e ordini, calano leggermente quelle sulla produzione. Segnali buoni provengono dall'export, mentre nel settore servizi il clima di fiducia si raffredda lievemente".
Le grandi imprese piemontesi registrano l'incremento più sostenuto (+9,2%), mentre l'output prodotto aumenta dell'1,3% per le piccole imprese (10-49 addetti) e dello 0,2% sia per le micro aziende (meno di 9 addetti) che per le realtà di medie dimensioni (50-249 addetti).
I mezzi di trasporto si confermano il settore trainante, grazie all'ottima dinamica della fabbricazione di autoveicoli. A seguire i risultati dell'industrie del legno (+10%) e alimentari (1,2%). Fanno registrare un trend negativo il tessile (-2,3%) e gli altri comparti (-2,9%).
Il comparto manifatturiero, nel IV trimestre 2016, trova in Torino la provincia trainante con un +4,9% rispetto al 2015. Un risultato raggiunto grazie alla crescita dell'automotive.
A seguire Cuneo con il +2,5%, che conferma il trend positivo dell'anno precedente. Un aumento sostenuto in primis dal comparto alimentare e trasporto ferroviario. Al contrario i settori manifatturieri del biellese e vercellese registrano cali tendenziali della produzione industriale dell'1,3% e dell'1,7%.






