“C’è un legame fortissimo, di identità culturale, che lega i giovani imprenditori al passato”. A dirlo è il Presidente nazionale di Confindustria, che ieri sera è intervenuto al Museo dell’Automobile per l’Assise Generale 2017 dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Tema del meeting, che ha preso il via ieri e si concluderà oggi al Lingotto, “#NOICISIAMO. Liberi di continuare a costruire la nostra Italia. Liberi di”.
Cinque i temi sui quali affrontati nel corso della serata al Mauto: 1) NOI (organizzazione e partecipazione); 2) NOI e LE IMPRESE (prima di tutto siamo imprenditori); 3) NOI E LA CONFINDUSTRIA (da coscienza critica a…?); 4) NOI E LA SOCIETA’ (non lo faccio per interesse, lo faccio perché mi interessa); 5) NOI E LA COMUNICAZIONE (esserci e farti sentire). Presenti in sala anche Enrico Salza, ultimo presidente di San Paolo Imi, il Presidente dei GI Marco Gay e il Presidente dell’Unione Industriale di Torino Dario Gallina.
“Se siamo qui”, ha dichiarato Vincenzo Boccia, “lo dobbiamo in termini di cultura ed ideali ai molti che ci hanno preceduto. Il 1974 è stato l’inizio di una grande storia. Di patto tra i produttori modificato con il patto della fabbrica, con l’idea di una società che invece di lavorare sul conflitto lavorasse sulla collaborazione”.
“Faccio poi un salto nel 1992-1993”, ha proseguito, “quando si comincia a parlare di scambio, di contratto di settore a livello nazionale”. “C’è un legame fortissimo”, ha evidenziato Boccia, “di identità culturale, che lega i giovani imprenditori di oggi a quel ’74 e ’92-93”. “I GI debbono essere la fucina del ceto dirigente di Confindustria: la piccola industria, insieme alla grande, rappresenta l’industria italiana ed il mezzogiorno va visto nella logica dell’industria italiana e del paese”.





