Eventi - 17 marzo 2017, 16:48

Gli appuntamenti al Mao nella settimana dal 24 al 30 marzo

In programma la mostra Dal Futurismo al ritorno all'ordine, la pittura italiana nel decennio 1910-1920

Gli appuntamenti al Mao nella settimana dal 24 al 30 marzo

Il Museo Accorsi – Ometto presenta la mostra DAL FUTURISMO AL RITORNO ALL’ORDINE. Pittura italiana del decennio cruciale 1910-1920 (Museo Accorsi – Ometto, Torino, 2 marzo – 18 giugno 2017) che affronta e indaga, per la prima volta in una visione complessiva, la pittura italiana del decennio cruciale tra gli anni dieci e venti del Novecento.

Curata da Nicoletta Colombo e organizzata in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio, l’esposizione propone 72 dipinti che ripercorrono il clima culturale italiano delle nuove tendenze artistiche del decennio 1910-1920.

Partendo dal Futurismo storico (Marinetti, Boccioni, Balla, Carrà, Severini, Russolo, Depero), passando dal Primitivismo (Carrà, Soffici, Garbari) e dal Secessionismo di area italiana (Casorati, Moggioli, Trentini, Rossi, Ferrazzi, Chini, Lionne, Oppo) si arriva all’altra “faccia della modernità”, la Metafisica (De Chirico, Carrà, Morandi, de Pisis) e al cosiddetto “Ritorno all’ordine” (Casorati, Soffici, Funi, Guidi), ossia il recupero dell’antico mediato dalle recenti avanguardie.

ORARI: da martedì a venerdì 10.00-13.00; 14.00-18.00

Sabato e domenica 10.00-13.00; 14.00-19.00

Lunedì chiuso

COSTO: Intero: €.8,00; ridotto: € 6,00 gratis Possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card

Mostra con visita guidata (da martedì a domenica ore 11.00 e 17.00; sabato e domenica anche ore 18.00):  intero € 12,00; ridotto € 10,00; possessori Abbonamento Musei € 4,00

INFO E PRENOTAZIONI: 011.837.688 int. 3 (orario: 10.00-13.00; 14.00-18.00)

 

In occasione della mostra DAL FUTURISMO AL RITORNO ALL’ORDINE, il Museo Accorsi-Ometto propone una seconda conferenza per approfondire la storia dell’arte italiana nel decennio cruciale 1910-1920.

Interverrà Aurora Scotti, storica dell’arte – Politecnico di Milano.

Il ritratto è stato uno dei temi nodali per tutta la produzione di Boccioni, legato non tanto ad una committenza, ma a una necessità di sperimentazione e di ricerca nella costruzione di un proprio linguaggio, di un proprio modo di reinterpretare il disegno e il colore. In questo senso il confronto con i contemporanei e con i divisionisti sono il modo per reinterpretare anche i modelli studiati e visitati senza sosta nei musei italiani ed europei. Proprio da questa consapevolezza e dalla profonda conoscenza del passato nasce però l'esigenza di una rottura e di una costruzione di disegno e colore, di materia e luce in una scomposizione dinamica del tutto nuova e rivoluzionaria.

INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

c.s.

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