«La legge regionale del Piemonte in materia di apparecchi da gioco lecito propone di cancellare la legalità da una parte considerevole del settore, chiamando disciplina una norma che, in realtà, espelle un fenomeno che in Italia ha richiesto 30 anni di dibattito prima di affermarsi». È quanto si legge in una nota di Mario Negro, presidente onorario dell’associazione Astro, che invita tutto il settore a Torino, il prossimo 3 aprile, «per un evento in cui si cercherà di spiegare che l’apparecchio da gioco lecito presuppone aziende, lavoratori, punti vendita, bar e tabacchi, e che – contrariamente ad altri servizi – necessita di una grande componente di lavoro». Basti pensare che «la rete distributiva degli apparecchi da gioco lecito annovera in Piemonte quasi 6.500 punti vendita collocati, per la stragrande maggioranza, all’interno di quei luoghi che la legge regionale definisce “aree sensibili” e che, quindi, inizierà a de-slottizzare, a partire dal prossimo autunno, sino alla totale eliminazione dell’offerta». Questo significa che «i 1.500 lavoratori delle aziende di gestione, distribuzione e manutenzione degli apparecchi risulteranno ’superflui’, così come le sale e tutti quegli esercizi commerciali, che senza l’integrazione reddituale derivante dal gioco lecito non possono proseguire l’attività». I lavoratori, conclude Negro, «non possono essere trattati come diffusori di una ludopatia che ancora aspettiamo di sapere – dopo 4 anni di allarme sociale – quanto è effettivamente presente nei territori».