Centro - 23 marzo 2017, 13:07

L'assessora regionale Monica Cerutti: " Niente casa perché sono gay, una vergognosa discriminazione"

"È paradossale - ha dichiarato - che questa notizia mi sia giunta proprio durante il seminario “Combattere l’odio e le discriminazioni”"

Monica Cerutti

Monica Cerutti

"Niente casa perché siamo gay".

È questa la denuncia che una coppia torinese ha lanciato attraverso facebook dopo l'ennesimo rifiuto da parte di un proprietario ad affittare loro un appartamento.

"È paradossale che questa notizia mi sia giunta proprio durante il seminario “Combattere l’odio e le discriminazioni” durante il quale abbiamo presentato agli operatori delle forze dell'ordine il Protocollo di Intesa tra OSCAD e Regione Piemonte in materia di iniziative contro le discriminazioni": così Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

"Conosco personalmente il ragazzo che ha lanciato la denuncia pubblica perché abbiamo avuto modo di collaborare su progetti di partecipazione rivolti ai giovani piemontesi. Rimango allibita che nel 2017 ci siano ancora persone con una mentalità così arretrata e discriminatoria. Non concedere l'affitto a una coppia di ragazzi solo perché sono omosessuali a pochi mesi di distanza dall'approvazione della legge sulle Unioni Civili è a dir poco vergognoso. Non voglio neppure immaginare quali sorta di preoccupazioni possa aver avuto il proprietario dell'appartamento" ha dichiarato la Cerutti.

"Questa mattina - conclude - davanti agli operatori delle forze dell'ordine e insieme al Vice Capo della Polizia, Antonino Cufalo, abbiamo ribadito l'importanza del contrasto a ogni forma di discriminazione. La legge contro le discriminazioni che ha approvato la Regione Piemonte l'anno scorso mette a disposizione di tutte le vittime la possibilità di rivolgersi al Centro antidiscriminazione regionale oltre a un fondo di sostegno per le vittime di discriminazioni. Gli strumenti ci sono e devono essere utilizzati perché quella che stiamo portando avanti è una battaglia anche culturale. La discriminazione che ha subito questa famiglia torinese è frutto dell'arretratezza culturale che avvolge ancora e purtroppo alcuni frangenti della nostra società. Porterò la mia solidarietà e vicinanza a questi giovani perché è giusto che la Regione ci metta la faccia e lanci un segnale a tutti i piemontesi".

c.s.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU