L’acquazzone di metà pomeriggio non ha scoraggiato la folla che si è ritrovata ai giardini Schiapparelli, il 22 marzo, per l’inaugurazione di tre nuove sculture, promossa da SMAT in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
L’azienda torinese delle acque si prende cura dal 2007 del giardino sul quale si affaccia la sua sede. Le nuove installazioni fanno parte di un più ampio intervento di riqualificazione dell’area verde e, più in generale, del quartiere Aurora (con tanti piccoli interventi).
La cerimonia è stata introdotta da un piccolo concerto di alcune classi dell’IC Regio Parco, che hanno eseguito alcuni brani ispirati a “Autunno” di Antonio Vivaldi, a pochi giorni dalla presentazione del festival che il Comune di Torino dedicherà al compositore veneziano.
Subito dopo è toccato alla Banda Municipale del Comune di Torino.
“L’intervento in questo giardino – ha commentato Alessandro Lorenzi, presidente di SMAT – fa parte di una serie di azioni portate avanti ad Aurora, uno dei quartieri più dimenticati della città e che, negli ultimi anni, sta guadagnando di nuovo attenzione grazie alla riqualificazione urbana”.
Paolo Romano, amministratore delegato di SMAT, ha poi presentato i tre artisti che hanno realizzato le installazioni.
Si tratta di Paolo Grassino, autore di “Fiati”, due cervi che guardano verso l’alto come ad aspirare qualcosa; Luigi Stoisa, che ha realizzato l’enigmatica opera “Genesi”, nella quale alcune parti di una figura umana emergono dalla roccia; e Luisa Valentini, autrice della grande opera “Loto Eccentrico”, che rappresenta il fiore tipico della cultura orientale ed è realizzata in acciaio. “Perché il loto? Perché è un fiore che nasce dal fango”, ha spiegato l’artista.
“Questo evento – ha spiegato Luca Deri, presidente della Circoscrizione 7 – è rappresentativo del percorso di riqualificazione che ha intrapreso questo territorio. Queste opere, peraltro, si integrano perfettamente con il tessuto urbano di quest’area e sono molto simili alle altre già installate nei pressi della Biblioteca Calvino. C’è continuità”.
Ma l’occasione ha visto anche l’intervento di Ernesto Olivero, presidente del SERMIG – Arsenale della pace, che ha presentato un’importante iniziativa. “Non è giusto – ha spiegato – che dei bambini nati in Italia non siano considerati italiani. Abbiamo avviato una raccolta firme e siamo riusciti a far firmare per primo Papa Francesco. A fine mese, con le firme raccolte, andremo a Roma per consegnare al Parlamento affinché possa intervenire”. E in un quartiere multietnico come Aurora, ma più in generale in una società civile, si tratta di un tema molto sentito.