Politica - 27 marzo 2017, 17:22

Migliorare la gestione dell’acqua in Libano

La Città Metropolitana accoglie una delegazione libanese nell’ambito del progetto “Safe Heat and water management”

Migliorare la gestione dell’acqua in Libano

Nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale "Safe Health and Water Management - Libano", questa mattina una delegazione libanese è arrivata a Torino per una visita di studio e formazione.

Il progetto, che ha come capofila la Città metropolitana di Torino, prevede interventi di miglioramento nell’uso e distribuzione dell’acqua potabile e a uso agricolo nei territori maggiormente colpiti dall’emergenza costituita dai profughi provenienti dalla Siria, il cui numero è ormai pari al 30% della popolazione libanese. L’iniziativa "Safe Health and Water Management - Libano" è finanziata con il fondo per la cooperazione internazionale dell'Autorità d'Ambito Torinese ATO3 ed è cofinanziata da partner italiani e libanesi: la Città di Torino, il Coordinamento Comuni per la Pace Co.Co.Pa., l’United Nations Development Programme, il Ministero degli Affari sociali del Libano. Il progetto fa seguito a un analogo intervento di cooperazione, realizzato nel 2005 nel sud del Libano con il coinvolgimento degli stessi partner territoriali.

La sindaca Chiara Appendino e la consigliera alle relazioni internazionali Anna Merlin hanno accolto la delegazione questa mattina. La sindaca si è soffermata sull’importanza di mettere insieme le competenze e le conoscenze dei singoli territori e condividerle con un territorio come il Libano dove l’acqua è un bisogno primario, ragionando non solo sulla possibilità di accesso alle risorse idriche ma anche sulle tecnologie avanzate che incrementano la sostenibilità nell’uso di una risorsa così preziosa

La zona individuata per le azioni del progetto è l’area di Wadi Khaled, nel Distretto dell’Akkar, nel nord-est del Libano. L’area comprende 8 Comuni, raggruppati nell’Unione di Wadi Khaled, in cui l’afflusso massiccio di profughi dalla Siria ha aumentato il numero dei residenti, aggravando la già precaria situazione idrica locale. Beneficiari del progetto, che ha una durata di due anni e un budget di 500mila euro, sono cittadini, amministratori, cooperative agricole e tecnici.

L’approccio partecipativo prevede il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni pubbliche e private nella pianificazione e nella gestione delle risorse idriche a uso irriguo e civile. Per individuare soluzioni sono previste attività di mappatura, controllo e riduzione delle perdite di acqua degli impianti idrici esistenti, rinforzo delle competenze degli amministratori e tecnici locali nell'elaborazione di piani di gestione delle acque, formazione specifica per i tecnici libanesi, costruzione di un serbatoio e di un impianto di distribuzione adeguati alle esigenze del villaggio di Hnaider, nel territorio del Comune di Wadi Khaled, sensibilizzazione della cittadinanza per il corretto utilizzo dell'acqua.

La visita di studio dei funzionari e tecnici libanesi a Torino ha lo scopo di incrementare le competenze degli amministratori e tecnici libanesi coinvolti nel progetto. Sono in agenda sessioni di formazione tecnica teorica e di formazione pratica, con la visita a numerosi impianti di infrastrutture idriche, sia per la potabilizzazione che per il trattamento delle acque reflue nella città di Torino e nell’intera Città metropolitana.

La formazione tecnica sarà realizzata in collaborazione con la Smat, Società Metropolitana Acque Torino spa. Il progetto è stato avviato nel 2014 con la missione preliminare, durante la quale sono state definite le municipalità beneficiarie e le azioni di progetto. Nell’ottobre del 2015, in occasione del Terzo Forum Mondiale dello Sviluppo Economico Locale, è stata realizzata la prima attività di sensibilizzazione e divulgazione del progetto durante il workshop sul tema “Decentralised cooperation and urban water governance”.

c.s.

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