“Ancora una volta la Regione rifiuta di dare la parola ai cittadini, per di più su un tema importante come la riforma sanitaria. Il PD non dà voce ai cittadini, proprio come fece il centrodestra nella scorsa legislatura con la legge sulla caccia. Evidentemente il PD ha paura di veder bocciata la propria riforma, un'operazione nata nelle segrete stanze della Giunta regionale senza alcun confronto nemmeno in Consiglio regionale e nella Commissione competente”.
Lo sostiene il Gruppo regionale M5S Piemonte.
“A ciò vanno aggiunti i molti dubbi sull'imparzialità della Commissione di garanzia regionale che ha espresso un parere negativo sulla consultazione popolare. I componenti della Commissione, legittimamente nominati dal Consiglio Regionale, non presentano a nostro giudizio profili di terzietà. Troviamo infatti – continuano i pentastellati - un ex consigliere regionale del Pd (mentre manca ancora quello delle opposizioni) ed il Presidente è un avvocato che tra i propri incarichi può vantare la difeso del vicepresidente Reschigna nel processo “Spese pazze”. Sarebbe meglio forse una nomina per estrazione?
Abbiamo votato a favore della consultazione popolare perché abbiamo sempre ritenuto necessario restituire la parola ai cittadini su scelte importanti che li riguardano da vicino. Il Partito Democratico, al contrario, si è dimostrato ancora una volta ben poco propenso alla democrazia diretta, in Piemonte come a Roma dove ha affossato il referendum sui voucher lavoro per paura di perderlo”.