Centro - 29 marzo 2017, 13:20

Trattati di Roma, Gancia (Lega Nord): “No all’Europa dello stato che crea la nazione”

Al termine del suo intervento, la presidente leghista ha abbandonato l’aula del Consiglio regionale

Gianna Gancia

Gianna Gancia

"Non è la nostra l’Europa costruita annullando le identità nazionali, l’Europa dello “Stato che crea una Nazione”, l’Europa delle multinazionali e dei grandi gruppi di potere. Quella che vogliamo è l’Europa federalista e liberale, dei popoli e delle persone, che viene unificata non dall’alto, ma attraverso la creazione di uno spazio di interazione competitiva che favorisca la libera scelta da parte dei cittadini, con la protezione delle istituzioni federali”.

Cosi Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Regione Piemonte, nel dibattito in Consiglio regionale sull’Unione europea a 60 anni dai Trattati di Roma.

La verità – ha continuato Gianna Gancia - è che non vi è alcuna ragione per la quale se la sovranità definita ed esercitata dallo Stato nazionale ha prodotto disastri, le cose dovrebbero andare meglio quando questa stessa sovranità venisse definita ed esercitata ad un livello ancora più ampio - quello continentale - dove verrebbe a disporre di maggiori mezzi, e potrebbe fondare politiche di potenza ancora maggiori. La costruzione dell’Europa unita rappresenta un’occasione formidabile per restituire alle realtà regionali e locali tutta una serie di poteri che in passato lo Stato nazionale ha rivendicato sia sulla base di una ideologia centralistica e giacobina oggi obsoleta, sia sulla base di funzioni che proprio l’Europa unita rende oramai inutili, perché possono essere meglio svolte a livello federale”.

In chiusura, la presidente leghista ha affermato il primato del concetto di libertà: “Gli individui devono poter essere fare l'uso che preferiscono delle risorse delle quali dispongono – ha detto Gianna Gancia -, con il solo vincolo di non ledere gli altrui diritti. La libertà è la libertà dalla coercizione esercitata sull'individuo da parte dello Stato o da altri organismi pubblici o privati. E la libertà di cooperare con gli altri individui senza che i termini della cooperazione possano essere dettati autoritativamente da una terza parte».

Al termine del suo intervento, la presidente leghista ha abbandonato l’aula.

c.s.

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