Eventi - 06 aprile 2017, 11:59

Istituto Sociale di Torino: presentazione del docufilm "Miss Charlotte"

Venerdi 7 aprile insieme allo storico Gianni Oliva il docufilm dedicato alla tragedia dell'aereo che trasportava armi per i partigiani caduto nel 1944 in Valle Argentera.

Istituto Sociale di Torino: presentazione del docufilm "Miss Charlotte"

 

Nove uomini del B17 dell'855 gruppo bombardieri dell'USAF - Miss Charlotte -  che nella notte del 10 settembre del 1944 si schiantò sulla cresta del Gran Mioul in Valle Argentera mentre trasportava armi munizioni e viveri da paracadutare alle formazioni partigiane delle Langhe

 

I fatti

 “……Il 10 settembre del 1944 volava un B17 dell'855 gruppo bombardieri dell' USAF - Miss Charlotte- con 9 uomini di equipaggio- proveniente da Algeri e destinato a paracadutare viveri, armi e munizioni alle formazioni partigiane cuneesi.

Miss Charlotte a causa di una tempesta di neve aveva perso la rotta spostandosi troppo verso nord rispetto alle valli di Cuneo. Era riuscito a infilarsi nella valle Argentera attraverso il Passo di  Frappier ( 2891 mt)  e, soprattutto,  a  evitare miracolosamente  il Gran Queyron  (3060 mt)a sinistra e la cima Frappier (3030 mt) e arrivare sopra Sestriere. Li il comandante si era reso conto di aver sbagliato rotta e presumibilmente decise di tornare ad Algeri facendo rotta a sud/sud ovest. Pensando di essere a una altezza sufficiente per superare lo spartiacque della valle Argentera si andò  a schiantare sulla  cresta che porta al Gran  Mioul (2995 mt)  esplodendo, tra le rocce che dividono le due biforcazioni della valle Argentera - la Valle del Gran Mioul e la Valle Lunga. 

Per i nove  uomini dell'equipaggio (il pilota John R. Meyers, il CopilotaDarl J. Heffelbower, il navigatore Ian S. Raeburn, Bombardiere Raymond L. Wilson, l'operatore Radio Ernest G. Kolln, e gli addetti alle mitragliere Donald C. Pullis, Robert B.Lloyd, Louis H.Simpson e Walter H.Bildstein) non ci fu scampo. 

Il primo ad accorgersi di quello che era successo fu il capitano della milizia  Vittorio Bianco stanziato a Sestriere che in quella notte di neve e nebbia sentì  dapprima il rombo dell'aereo che sorvolava Sestriere, che riprendeva la rotta verso sud e poi l'esplosione.

I resti dei piloti vennero prima tumulati a Sauze di Cesana e poi, a guerra finita, raccolti da due ufficiali americani e  sepolti prima in un cimitero militare americano presso Pisa  e dopo due anni trasferiti negli Stati Uniti…..”

c.s.

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