Famiglie piemontesi meno indebitate, ma anche più preoccupate per il loro futuro e quello dell'Italia. Questo, in sintesi, il rsultato di una indagine condotta dall'istituto demoscopico SWG per conto di Ires nel febbraio del 2017, analizzando i dati di un campione di 1200 piemontesi intervistati.
Ottimismo e pessimismo. I piemontesi vedono un futuro più grigio per l’Italia e per la propria famiglia, anche se nel secondo caso prevale un atteggiamento di cauta attesa, con circa due persone su tre che non prevedono cambiamenti. Rispetto al periodo pre-crisi, gli ottimisti si sono all’incirca dimezzati per quanto riguarda l’Italia e ridotti di un terzo per quanto riguarda il futuro personale.
L’anno appena passato per le famiglie. Le famiglie che hanno sperimentato difficoltà economiche nel 2016 sono cresciute rispetto all’anno precedente, da 24,3% a 34,2%. Di queste, il 9,6% dichiarano un netto peggioramento (erano il 6,4%). Più controverso l’andamento del bilancio strettamente economico delle famiglie, con una diminuzione tanto di chi deve indebitarsi o fare ricorso alle riserve quanto di chi riesce a risparmiare. Le famiglie in passivo passano dal 21,6% al 19,6% e quelle in attivo dal 27,5% al 26,2%. Cresce comunque, ed è un fatto positivo, il rapporto fra famiglie in attivo e in passivo: le prime sono un terzo più numerose delle seconde (prima della crisi erano però il doppio circa).
La fiducia. Rimane sostanzialmente stabile la fiducia nel prossimo in genere, anche se inferiore a cinque anni fa: per il 25,3% delle persone “la gente è degna di fiducia”, per il 74,7% “bisogna stare molto attenti”. Aumenta di tre punti la fiducia media nelle istituzioni, con un crescita forte soprattutto per forze dell’ordine, assistenza pubblica e volontariato. In particolare le forze dell’ordine risultano terze nella scala di fiducia, dopo famiglia e amici.
La felicità. La soddisfazione per la propria vita in genere è in lieve calo, con una diminuzione rispetto all’anno precedente che riguarda però sia le classi più basse (gli scontenti) sia quelle più alte (i molto soddisfatti). Tuttavia nella dinamica degli ultimi anni il calo è evidente. Il voto medio (in una scala da zero a dieci) passa infatti da 7,0 a 6,6 in cinque anni, mentre era 7,3 nel 2014.
Metodologia. L’indagine Clima di opinione è stata realizzata da SWG per conto di IRES Piemonte nel febbraio 2017, intervistando 1200 piemontesi con metodologia CATI/CAWI.