Cultura e spettacoli - 16 aprile 2017, 11:00

Torino: la Biblioteca Calvino, cuore pulsante della cultura ad Aurora

Intervista con Maria Giangoia, responsabile della Biblioteca di Lungo Dora Agrigento, punto di riferimento per un quartiere in continua evoluzione: non ci sono solo libri, ma attività di aggregazione

Torino: la Biblioteca Calvino, cuore pulsante della cultura ad Aurora

Era il 2008 quando la Biblioteca “Italo Calvino” si spostò dalla sua vecchia sede, in corso Vercelli 15 (all’interno dell’edificio che ospita la Circoscrizione 7), al nuovo e più ampio spazio di Lungo Dora Agrigento 94. La struttura è una ex conceria completamente ristrutturata, nel cuore di una zona, quella tra via Cigna, la Dora, corso Principe Oddone e strada del Fortino, riqualificata a trasformata in un quartiere nuovo e colorato. Sulla riva del fiume sorge la biblioteca, tre piani di spazi per adulti e bambini, con aule lettura e scaffali aperti colmi di libri.
Ci sono circa 60.000 volumi prestabili e un reparto dedicato a cd e dvd, dotato di apposite postazioni per visione e ascolto, che mette a disposizione 2.000 film e 4.000 dischi musicali, anche se, ammette la responsabile della biblioteca, Maria Giangoia, “negli ultimi anni i cd vengono richiesti un po’ meno”. Ma c’è comunque qualche album, soprattutto di musica classica, che viene ancora cercato su questo supporto.

“Con il trasferimento – ha spiegato la responsabile – le nostre attività sono aumentate, quindi anche il nostro pubblico. Tendenzialmente gli anziani vengono qui per leggere i giornali e consultare i libri, ma ci sono anche bambini e ragazzi, mentre le famiglie partecipano alle attività loro dedicate”. C’è una saletta ad accesso libero per i piccoli e vengono organizzati corsi di accompagnamento al parto.
La svolta, però, è avvenuta quando, nell’ultimo anno, i lavori al passante ferroviario di corso Principe Oddone sono stati praticamente conclusi – ma restano ancora alcuni interventi da ultimare come il collegamento con via Stradella – ed è crollato il “muro” che tagliava fuori la biblioteca, e il quartiere limitrofo, rispetto a Borgo Vittoria e alla zona circostante la stazione Dora. La crescita di pubblico per la biblioteca è stata evidente e si presuppone possa continuare a crescere, a dimostrazione del fatto che collegamenti efficienti all’interno della città sono fondamentali per tenerla viva, soprattutto dal punto di vista culturale.

“Questa zona – ha raccontato Giangoia – è un punto di primo arrivo per chi viene da fuori. Prima della seconda guerra mondiale arrivavano i piemontesi da fuori città, poi c’è stata l’immigrazione dal sud e ora ci abitano persone che arrivano da altri paesi. La tipologia, però, non è cambiata. Si tratta di ceti che quando raggiungono migliori condizioni economiche si spostano altrove”. A loro, però, la biblioteca offre un luogo di quiete, soprattutto per i ragazzi che la frequentano per svolgere i compiti assegnati a scuola.
Ed è proprio con le scuole che la biblioteca “Calvino” ha stretto un forte legame, anche con istituti “fuori zona”, come le scuole di Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, che portano qui le loro classi per far conoscere a bambini e ragazzi le funzioni e le attività di una biblioteca. Molti tornano, prendono libri in prestito e sfruttano gli spazi e le attività messe loro a disposizione.

E la biblioteca, come ha sottolineato la responsabile, è un “punto di osservazione privilegiato sui cambiamenti della nostra società”, perché nel rapporto con le scuole si scopre la composizione delle “nuove” classi, con diversi bambini di origine straniera che, però, sono italiani per lingua e abitudini. Inutile, anzi, sottolineare ancora queste distinzioni.
La “Calvino” però non dimentica l’attenzione verso le altre lingue. E così tra gli scaffali spuntano libri in arabo, romeno e albanese, anche in formato bilingue, perché, come ha spiegato Maria Giangoia, “è importante che chi arriva qui mantenga il contatto con la propria cultura di origine”.

Le attività proposte dalla “Calvino”, tra corsi, gruppi di lettura e conversazione, incontri con autori e iniziative di raccolta di libri (come la fortunatissima “Regalibri”, della Circoscrizione 7), sono moltissime. La struttura rientra nel progetto ministeriale “Nati per leggere” ed è stata scelta dalla Commissione Europea per il progetto “Tribute”, insieme ad altri due edifici in Francia e Irlanda, per il monitoraggio dei consumi energetici al fine di migliorare l’impatto ambientale. Nel quartiere Aurora c’è un cuore culturale che pulsa, raccoglie persone e guarda all’Europa.

Paolo Morelli

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