La Porta di valle di Saluzzo, anzi di pianura è stata inaugurata sabato mattina in Castiglia, nella sala circolare “Orientation” a sinistra dell’ingresso.
Per ora e, in via provvisoria in questa sede, è una vetrina del territorio, primo passo verso la trasformazione, grazie ai finanziamenti europei Piter Alcotra, nella versione italiana della Maison du Tourisme, su modello della porta di valle Segnavia, a Brossasco.
Sarà poi un punto turistico, tour operator, agenzia di viaggi, di trekking, luogo espositivo e vendita di prodotti. L’intenzionalità è quella di trasferirla sotto l’ala coperta di piazza del Tribunale.
Sarà una delle sette porte di valle per l’accoglienza dei turisti, all’ingresso del nuovo grande Distretto turistico del Piemonte che si presenta come Move ( Monviso and Occitan Valleys of Europe) territorio delle Terre del Monviso e Valli Occitane che ruotano intorno al Re di Pietra, comprendendo sei valli: la Valle Varaita, Po, Infernotto, Maira, Stura, e Grana, oltre la pianura del Saluzzese.
Cosa è Move? Nasce come grande lavoro di rete, un nuovo modello di lavoro per superare il marketing di campanile. L’aggregazione territoriale è stato il primo passo, capofila il comune di Saluzzo con la sistematica operazione politica del sindaco Mauro Calderoni che ha portato alla firma, un anno e mezzo fa, nel 2005 del protocollo di intesa fra i vari protagonisti.
Obbiettivo: una programmazione coordinata di area vasta, con nuovi modi di produrre cultura e turismo insieme, mettendo a sistema le iniziative già esistenti, in un'offerta completa e immediatamente leggibile. Un progetto che ha un’idea di turismo poggiata come quella dei Bai ( Borghi autentici d’Italia) sull’autenticità dei luoghi e lavora sull’accoglienza.
“Si è iniziato a fare lobby territoriale”- dice alla Castiglia Mauro Calderoni nel suo sguardo di insieme sugli step del progetto, evidenziando eccellenze e passaggi. Tra questi il festival Occit’Amo, festival della cultura e musica occitana trasversale a tutte le valli e il progetto transfrontaliero VéloViso che vuol far diventare il territorio del Monviso una delle aree europee più importanti del cicloturismo, aprendo ad amatori, sportivi e famiglie.
36 percorsi per 1200 chilometri, su strada e su sterrato classificati in base al livello tecnico e allo sviluppo altimetrico. In quest’ambito il circuito ad anello che sale alle cime epiche e ai colli dell’imprese più famose del Giro d’Italia e del Tour de France. L'esito di questi 2 anni di lavoro politico è stata la sottoscrizione del primo Piter della Granda al colle della Maddalena due mesi fa, ha ricordato Calderoni, patto che impegna un gruppo di 10 partners, metà francesi meta italiani, a lavorare insieme per la candidatura ai Piani integrati territoriali nel programma comunitario Interreg Alcotra. 2014 – 2020 .
Sono 9 milioni e mezzo di euro di finanziamento complessivo, che dovrà essere ripartito nei quattro assi del progetto, finalizzati alla crescita economico, sociale e ambientale degli specifici territori montani rappresentati. www.visitmove.it è il sito di Move, strumento di promozione turistica numero uno (con una vera redazione all’interno) e le pagine, ha presentato l’addetto alla comunicazione, Alberto Dalla Croce, contengono il meglio dell’offerta del territorio segmentata nei tre filoni: la natura con l'ambiente montano incontaminato che si fregia del riconoscimento MAB Unesco alla Biosfera del Monviso.
L’agroalimentare e la cultura con le tradizioni popolari e il patrimonio occitano nei suoi vari aspetti, letterari e musicali di cui il Festival Occit’Amo è espressione. Il nuovo Distretto turistico, che dialoga anche attraverso i social Twitter, Instagram, facebook e ha una finestra streaming YouTube, ha già iniziato a presentarsi nelle vetrine intenzionali di settore: dal Salone del Salone Gusto dello scorso anno, a Guillestre, a Torino.
Nel cartellone di eventi: Meat Parade e C'è Fermento, occasioni per promuovere territorio e prodotti. Tra le manifestazioni culturali il Mof ( Marchesato Opera Festival) festival itinerante di alto livello, quest’ anno in programma fra il 17 e 23 luglio tra Saluzzo, Revello, Lagnasco con la tappa inaugurale in Francia a Embrun.
Promuovere il turismo attraverso il gusto: è lo scopo dell’Atlante dei Sapori, realizzato dall’Università di Pollenzo con il censimento, su un centinaio di schede del patrimonio enogastronomico del Distretto. Michele Fino dell’ateneo stesso parla di continuo aggiornamento dell’Atlante, consultabile online, ma che a breve sarà anche una vera e propria guida di Move, una piccola Lonely Planet del gusto per muoversi sul territorio.
La programmazione futura di Move
“Si è fatto tanto, ma ora serve un lavoro scientifico di disegno del futuro per i prossimi 5 anni: dal monitoraggio comunicativo all’analisi di investimenti e ritorni” Paolo Verri consulente tecnico del progetto, direttore di Matera capitale europea della Cultura 2019, di Expo 2015, Dubai 2020 e di importanti collaborazioni universitarie.
“Dopo l’allenamento se vogliamo giocare il Campionato- la sfida metaforica di Verri- serve una struttura di lavoro che sappia correre per anni". Sul tavolo una manciata di tematiche a cui legarsi per costruire eventi: 2018 anno europeo del Patrimonio. I 750 anni della Castiglia nel 2021 e i 700 del ciclo di affreschi del Castello di Manta. Il 2020 ricorre il centenario di nascita a Saluzzo di Carlo Dalla Chiesa: una opportunità di lavorare sul tema della legalità e portare qui 20-30 mila ragazzi da tutta Italia.
Vanno valorizzate molto le risorse private quelle di grandi imprenditori locali per promuovere Move anche attraverso le loro campagne pubblicitarie internazionali. La sfida di Verri si sposta nel campo immobiliare. "Qui c'è uno stock di spazi privati inutilizzati, disabitati e in Europa, dove l’Italia sta avendo un grande rilancio turistico, possiamo essere un mercato di riferimento, vendendo pacchetti di abitazioni storiche disponibili con una strategia: acquisire cittadini di qualità.
Oggi c'è bisogno di iniezioni di energia: serve una grande chiamata europea per portare talenti da queste parti dove ci sono grandi spazi e opportunità da non gestire da soli. Non solo ospiti per un fine settimana, ma residenti, per creare intorno al Monviso l’ habitat di una cultura nuova".
Va identificato il nucleo dell’offerta “del perché venire in questo territorio” – sottolinea Michele Fino “Abbiamo gli elementi trend: natura, cultura e cibo quello naturale e biologico. Ci sono direzioni fattibili in materia di produzioni alimentare bio”. Crescono i produttori di zafferano che oggi coinvolgono tre valli ( Po, Maira, Stura). C’è un importante sviluppo della mielicoltura.
Il bio, come una scelta fattibile, per il vino e per altri generi alimentari, la frutta, i piccoli frutti guardando con attenzione agli esempi del territorio. E, poi iniziare con il mecenatismo come fanno nelle Langhe con gli imprenditori vinicoli.