Attualità - 18 maggio 2017, 08:45

Ambientalisti contro il Salone dell'Auto al Valentino:"Snatura Parco: a quando inversione tendenza Appendino?"

"L’Amministrazione Comunale aveva sancito la totale gratuità della concessione del suolo pubblico un mancato incasso di circa 250.000 Euro. Eppure si lamenta la scarsezza di risorse da iscrivere a bilancio"

Ambientalisti contro il Salone dell'Auto al Valentino:"Snatura Parco: a quando inversione tendenza Appendino?"

No al Salone dell’Auto al Valentino. A dirlo a gran voce sono le associazioni Italia Nostra Torino, Pro Natura Torino e Salviamo il Paesaggio Torino, in una lettera aperta al sindaco Chiara Appendino, in programma dal 7 all’11 giugno presso il Parco.

“Una manifestazione”, spiegano le associazioni, “che troverebbe una sua più logica collocazione al Centro Fieristico del Lingotto, attrezzato e con vasta dotazione di parcheggi, o in alternativa nei vasti spazi di Torino Esposizioni, prima sede negli anni ’50 del Salone dell’Auto, oggi vuoti e inutilizzati, oppure nelle grandi aree di Mirafiori (oggi semivuote)”.

Un vero e proprio esaltano “show rooms” di 200 mq, che “favoriranno l’interazione tra cliente e automobile”, e consentiranno i “test drive”, sebbene: “il Regolamento del Parco escluda espressamente lo svolgimento di manifestazioni commerciali e motoristiche”.

“Nelle edizioni precedenti”, proseguono Italia Nostra Torino, Pro Natura Torino e Salviamo il Paesaggio Torino, “l’Amministrazione Comunale aveva sancito la totale gratuità della concessione del suolo pubblico, con l’esclusione del pagamento della COSAP, e un mancato incasso di circa 250.000 Euro. Eppure si lamenta la scarsezza di risorse da iscrivere a bilancio, e il Verde “piange” per i continui tagli alle spese per la manutenzione ordinaria”.

“Allora la nostra domanda è: dove sta l’interesse pubblico di questa iniziativa? Perché i parchi cittadini devono essere sempre vittime sacrificali di iniziative che li snaturano? Un parco per essere vivo deve anche ospitare manifestazioni sportive, musicali, ricreative, purché a basso impatto ambientale, ma certo non iniziative commerciali devastanti che attirano decine di migliaia di auto dei visitatori, intasando i corsi e i quartieri circostanti come nel caso di San Salvario, mentre esistono strutture già appositamente attrezzate, senza incrementare ulteriormente la produzione di inquinanti e micro polveri di cui tanto si parla e per cui ben poco si fa. Quando vedremo un’inversione di tendenza da parte di questa amministrazione?”, concludono le tre associazioni.

Cinzia Gatti

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