Dopo una visita ad Alba e a Grana, in provincia di Asti, paese di origine della sua famiglia, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, è arrivato al Salone Internazionale del Libro di Torino, per una visita organizzata dall'europarlamentare Alberto Cirio. All’ingresso è stato accolto da Massimo Bray, presidente del Salone, Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, e Chiara Appendino, sindaca di Torino.
“Il Salone – ha spiegato Tajani – è un grande evento per una nazione importante, una festa della cultura che valorizza la nostra identità, che è un’identità europea”. Il presidente ha sottolineato l’importanza della cultura come strumento di dialogo e confronto.
Mai come in questo momento, tuttavia, la visita del presidente al Salone del Libro pone la questione legata ai confini, che agita il dibattito internazionale tra propaganda politica e necessità reali. Il tema del Salone di quest’anno è “Oltre il confine”, un messaggio politico e culturale che Tajani ha in parte condiviso: “Abbattiamo i muri, quelli interni, ma quelli esterni vanno rinforzati”.
Ma il presidente ha poi sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso: “Lo trovo indispensabile – ha spiegato – anche per sentirci più forti della nostra identità, perché più lo siamo e meglio possiamo dialogare con gli altri. Questa è una strada fondamentale da seguire anche per il Parlamento europeo. Dobbiamo cominciare dai bambini, dobbiamo andare nelle scuole per far capire che la religione non è uno strumento di odio”.
Sul futuro, Tajani, come ha ribadito in questi giorni, ha evidenziato l’importanza dell’Italia nello scacchiere politico europeo. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, in questo senso, potrebbe essere un’opportunità per il nostro Paese: “Dobbiamo fare in modo che l’Italia osi di più, insieme alla Spagna – ha affermato – in modo tale da avere quattro nazioni, con Germania e Francia, a fare da traino all’Europa senza però lasciare gli altri indietro, così saremo più grandi”. Al momento, infatti, per Tajani “la nostra posizione a Bruxelles è ancora troppo debole, non proporzionata a quello che rappresentiamo”.
E per Tajani l’Italia può fare di più anche sul tema dell’immigrazione, puntando più sulla gestione della situazione politica e sociale in alcuni paesi africani, di concerto con l’Europa.
“Servono investimenti importanti in Africa – ha aggiunto Tajani – e un dialogo approfondito. Ma serve soprattutto un’Europa che si muova unita, guardando a questo continente con una strategia articolata in più anni”.
La visita del presidente è proseguita poi allo stand Ferrero, dove ha incontrato Maria Franca Fissolo Ferrero, vedova di Michele e attuale proprietaria dell’azienda di famiglia. Dopo una sosta allo stand Treccani, dove Tajani ha sfogliato una prestigiosa edizione dell’Enciclopedia italiana sotto la guida entustiata di Massimo Bray, il gruppo ha poi portato un saluto allo stand della Croce Rossa Italiana e del Ministero della Difesa.
Il tour piemontese del presidente Tajani si concluderà oggi, con una visita a Mondovì, poi alla Camera di Commercio di Cuneo e, nel pomeriggio, a Torino, quando renderà omaggio al Sacrario dei Caduti della Prima guerra mondiale, ospitato nella chiesa della Gran Madre di Dio.