Unire le forze per valorizzare il meglio del nostro territorio. Inalpi e Piemonte Latte danno vita a Latterie Alpine, un nuovo soggetto imprenditoriale che vuole - da un lato - garantire una filiera del latte 100% piemontese e dall'altro contribuire a tramandare una tradizione antica che le province di Torino e di Cuneo vantano in questo comparto.
Per farlo, hanno scelto come base strategica un caseificio di Peveragno dove undici dipendenti lavorano ogni giorno circa 600 quintali di latte. Al momento, il prodotto ottenuto viene utilizzato per fettine, formaggini e altre produzioni Inalpi, ma il futuro prevede una forte crescita in questo ambito grazie anche a un marchio che saprà proporsi al consumatore in maniera riconoscibile e sottolineando sia la provenienza geografica della materia prima, sia la sua qualità.
"Quella tra Inalpi e Piemonte Latte è una collaborazione ormai forte di dieci anni di storia - ha detto Ambrogio Invernizzi, che di Inalpi è il presidente - e che si fonda sulla convinzione che lo sviluppo di un'impresa passa soltanto dallo sviluppo del territorio che la ospita". "Il nostro obiettivo, ambizioso - ha concluso - è di riuscire a proporre prodotti in grado di togliere fette di mercato alle multinazionali, che usano soprattutto latte importato. Noi invece scegliamo trasparenza e qualità come parole d'ordine".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Roberto Morello, presidente di Piemonte Latte: "Abbiamo una grande responsabilità e noi, come realtà con 35 anni di esperienza alle spalle, vogliamo lavorare per valorizzare il territorio. Abbiamo trovato molti allevatori che già conferiscono latte, da Boves a Peveragno, da Chiusa Pesio a Pianfei, e abbiamo confermato l'occupazione del caseificio". "Il latte piemontese - ha aggiunto - merita grande impegno, a tutti i livellli, da parte di tutti i protagonisti".
Apprezzamento al progetto è stato espresso sia dall'assessore regionale allo sviluppo della montagna, Alberto Valmaggia ("Ma bisogna tenere uno spazio anche per le produzioni di nicchia, accanto alla battaglia per la tracciabilità e per la qualità del prodotto") che dall'assessore regionale all'Agricoltura Giorgio Ferrero: "Emergono straordinari elementi di innovazione, in un settore che un tempo era molto più arretrato. Oggi i produttori hanno grande cura per la qualità e per il benessere animale. E quando si fa leva su questi principi, abituando i consumatori, difficilmente si può tornare indietro".










